Verso maggiori riconoscimenti per gli operatori dell’agricoltura sociale?

Sergio Rossetti (Pd) ha presentato oggi durante la seduta del Consiglio un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi di gruppo Giovanni Barbagallo e Giovanni Lunardon, in cui ha chiesto alla giunta di adeguare la normativa regionale in materia di agricoltura sociale  alla nuova legislazione nazionale e di  avviare un confronto tra le parti interessate alle modifiche. Il consigliere ha ricordato che la legge regionale n. 36 del 21 novembre 2013  “ha promosso la multifunzionalità delle attività agricole, per interventi e servizi a carattere sociale riconoscendo all’agricoltura sociale una valenza strategica per il possibile contributo allo sviluppo socio-economico dei territori rurali”. Due anni dopo è stata approvata la legge nazionale, che stabilisce che entro sei mesi dalla sua data di entrata in vigore le Regioni riconoscano il ruolo degli operatori dell’agricoltura sociale che svolgono attività di agricoltura sociale da almeno due anni.


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Per la giunta ha risposto l’assessore all’agricoltura, Stefano Mai ha detto che il suo intento non è quello di far nascere semplicemente delle cooperative sociali   perché c’è la possibilità di reperire fondi, ma quello di far lavorare attivamente persone fragili all’interno di aziende agricole. Si tratta di un processo – ha ribadito – che va governato. E su questo si terranno specifici incontri, perché c’è l’intenzione di interpretare al meglio questa misura, anche se ci sarebbero dei ritardi a livello nazionale. Mai ha detto che si stanno attendendo alcuni atti governativi. Intanto è stato attivato dalla Regione un registro per le aziende agricole sociali.

Rossetti ha auspicato chele intenzioni dell’assessore diventino presto concretezza.