Liguria: il punto sul futuro della cooperazione tra sviluppo, territorio e solidarietà

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Le cooperative liguri si sono riunite nell’Assemblea Congressuale 2016 questa mattina, 17 marzo, in Camera di Commercio a Genova, per riflettere sul futuro della Regione nei temi di sviluppo, territorio e solidarietà.

Per riassumere alcuni dati, nel 2015 le cooperative attive registrate presso le CCIAA della regione erano 1.444 che, sebbene come numero siano rimaste praticamente invariate dallanno precedente, registrano un aumento delle cooperative rosa, che raggiungono il 22,6% del totale. Rimane intorno al 5,5% l’incidenza delle cooperative di giovani. Tra le cooperative attive sopravvissute alla crisi si segnala una crescita del fatturato che si attesta a+2,1%. Al 31 dicembre 2015 il tessuto imprenditoriale di Confcooperative Liguria conta 537 cooperative iscritte, di cui 418 sono attive. I soci sono oltre 20 mila, e gli occupati circa 8mila.

Per Confcooperative Liguria il presidente regionale Stefano Marastoni ha esposto, nella parte pubblica dell’Assemblea, la relazione e punto di arrivo di un percorso cooperativo condiviso. «Questo momento è il fulcro di un lavoro di 4 anni ha sottolineato Marastoni- una riflessione sulla collocazione delle cooperative sul territorio e nel sistema della solidarietà. Bisogna mantenere alta lattenzione sulla legalità, con l’applicazione, tra le altre cose, dei contratti collettivi. Il tutto verso un futuro unito di servizi regionali, un’unica real per superare la ripartizione provinciale, pur mantenendo i presidi territoriali. Un gruppo aperto alla crescita che sappia muoversi verso lAlleanza delle Cooperative nel 2017, che è già un progetto in corso d’opera».

Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, ha sottolineato come le aspettative verso l’associazione regionale siano alte: «Mi aspetto un grande salto di qualità da qui in avanti, per Confcooperative Liguria -ha sottolineato Gardini- sono stati momenti difficili per le cooperative, che hanno pagato molto caro il loro voler rimanere fedeli ai valori. Bisogna rimettere al centro le imprese e i cooperatori, che non sono un fine ma un mezzo per la valorizzazione. Bisogna proiettarsi verso unAlleanza, la cooperazione vive quando è capace di leggere i bisogni del territorio. Bisogna assolutamente eliminare la logica di corruzione e illegalità negli appalti, che oggi regna nel 70% degli appalti pubblici, perché noi non rappresentiamo cooperatori nell’illegalità, in nome delletica e del lavoro. Purtroppo la cooperazione è uno strumento che, se messo nelle mani di un bandito, è perfetto per delinquere, molto più di altri tipi di imprese. Sta a noi impedirlo, anche mettendo mano alla normative. Oggi più che mai bisogna raccontare ed evidenziare tutto il buono che le cooperative offrono, che è in misura molto maggiore rispetto agli atti delinquenti di alcune».

«Chiederemo al Ministero dello Sviluppo Economico di riconoscere davvero le cooperative dComunità come forme di impresa, che spesso portano avanti le attività sociali in quei Comuni italiani in cui non ci sono abbastanza risorse. Per questo chiedo a tutti i cooperatori di essere anche innovativi nel ricambio generazionale, verso il futuro dell’Alleanza delle Cooperative, futuro irrinunciabile».

All‘incontro è intervenuto anche il sindaco di Genova Marco Doria, che ha sottolineato come Genova abbia una grande storia comunitaria e di cooperazione. «Genova è impregnata dei valori cooperativi -ha aggiunto- con un’idea di società ben precisa. Trovo sia molto importante il discorso di aggregazione, in questi anni durissimi di crisi. Sviluppo, solidarietà e territorio vanno ripensati proprio per rispondere alla crisi, con grande qualità e attenzione alla legalità e alla trasparenza, con norme efficaci».

L’assemblea si è tenuta anche alla presenza dei giovani che, in questi anni, hanno partecipato al Servizio Civile, un‘esperienza di politica giovanile molto importante che ha portato avanti progetti regionali e nazionali di cooperazione.

«È bello vedere questi ragazzi presenti -ha sottolineato Ilaria Cavo, assessore alle Politiche Giovanili della Regione Liguria l‘obiettivo è riportare i giovani a essere una risorsa e non un problema, come spesso oggi sono considerati. I progetti di formazione sono essenziali e bisogna intervenire anche sul Welfare, per quanto riguarda il discorso dell’inclusione sociale, utilizzando anche il Fondo sociale europeo. Il Servizio Civile, i tirocini e Garanzia Giovani sono tutte esperienze che danno grande vitalità ai progetti futuri, con i giovani protagonisti».

Con le parole di Papa Francesco sulla cooperazione “Uno più uno fa tre”, è intervenuto anche Monsignor Nico Anselmi, vescovo ausiliario, mettendo particolarmente in luce l’importanza dell’incoraggiamento durante le difficoltà e del prendere le decisioni in condivisione, in pieno spirito cooperativo.

1 Confcooperative_CongressoÈ intervenuta all’incontro anche Renata Briano, deputata al Parlamento Europeovicepresidente della Commissione Pesca. «È importante che l‘Europa coinvolga a livello internazionale il mondo cooperativo -ha sottolineato- con solidarietà e inclusione, senza costruire muri. Il mondo cooperativo è impregnato di questi valori ed è un vero orgoglio».

Il presidente di Legacoop e portavoce di Alleanza Cooperative, Gianluigi Granero, ha portato il proprio contributo sottolineando l’importanza di saper guardare lontano: «I cooperatori devono essere portatori di futuro -ha aggiunto- per loro stessi, per noi e per ambizione nazionale e internazionale».

Anche le sigle sindacali non sono mancate allAssemblea, presenti i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e FIT. «Soffermiamoci sul valore dello sviluppo come portatore di lavoro -ha puntualizzato Antonio Granero, segretario generale CISL Liguria l‘Europa si sta sfaldando, dobbiamo far capire che la cooperazione non è imprenditoria di serie b, bisogna ripartire dal lavoro con un’alleanza ancora più allargata. Bisogna far fare un salto di qualità alla politica, rimettendo al centro i lavoratori».

Sono intervenuti anche Pippo Rossetti, vicepresidente del Consiglio Regionale, e Alessandro Terrile, segretario generale del PD di Genova, facendo particolare attenzione alla responsabilità della politica di adeguare le norme per poter fare impresa in modo pulito e trasparente. In primo luogo non diminuendo lo stanziamento per i servizi sociali e in secondo luogo per eliminare la pratica del massimo ribasso negli appalti, un grande traguardo per l’imprenditoria pulita.

Il tutto nell’ottica di un futuro condiviso che sappia abbracciare le diverse realtà in un’unica grande Alleanza, forte e capace di rispondere ai bisogni di chi il territorio lo vive ogni giorno: i cittadini.