#8Marzo, “Vite violate”: una mostra fotografica contro violenze, pregiudizi e stereotipi

Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00Martedì 8 marzo, prima della seduta dell’Assemblea legislativa, fissata per le ore 10, nei locali del Consiglio regionale il presidente Francesco Bruzzone inaugurerà la mostra “Vite violate”, allestita per celebrare la Festa della donna. Attraverso una trentina di foto, le fotografe genovesi Tiziana Cau e Marina Rossi lanciano un messaggio a tutte le donne: si possono sconfiggere le violenze ed anche i pregiudizi e gli stereotipi che quotidianamente colpiscono le donne e che affondano le loro radici nel passato.

La mostra si compone di due differenti sezioni. Una tutta in bianco e nero, è formata dai lavori di Tiziana Cau, dal titolo “Non chiudete quella porta”. Si tratta di una sorta a di reportage che racconta visivamente la storia di donne che sono riuscite a sottrarsi alla violenza domestica rivolgendosi ai Centri antiviolenza e successivamente, in taluni casi, ospitate in strutture protette, anche con i figli minori. In mezzo a tante donne, anche un uomo, un “maltrattante” che, preso atto della gravità dei suoi comportamenti, viene aiutato a abbandonarli.

Duplice il messaggio lanciato dall’autrice. C’è un chiaro invito alle donne, ma anche agli uomini, che vivono nella spirale della violenza domestica a non richiudersi in essa, ma ad uscirne fuori per farsi aiutare ed intraprendere un nuovo progetto di vita. Nel contempo è chiaro l’invito a tenere sempre aperta la porta dei centri antiviolenza, un supporto indispensabile per chi vuole sfuggire alla vessazioni.

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A colori, invece, la sezione “La sottile linea” di Marina Rossi che, attraverso un attento progetto fotografico, in ogni foto ci racconta una storia. Si tratta sempre di una storia di discriminazione e pregiudizi, che affonda le sue radici nei secoli passati. In ogni fotografia c’è una donna dietro una cornice, che di fatto la “ingabbia” , la imprigiona in un pregiudizio, in uno stereotipo. Talvolta – ma non sempre – la sua immagine a fianco la propone libera da ciò che la imbrigliava. Insomma, c’è comunque la possibilità di scelta, anche se a prezzo di grandi fatiche. C’è sempre quella sottile linea da oltrepassare, per diventare come si vuole essere, e non come gli altri vogliono le donne.

La mostra, giunta alla sua seconda tappa dopo un primo appuntamento savonese, resterà fino al prossimo 18 marzo nei locali del Consiglio regionale.