Sicurezza alimentare: occhio alla confezione

Il packaging, gli strumenti e i materiali utilizzati durante tutta la filiera alimentare devono rispettare regole precise per garantire al consumatore l’assenza di pericoli per la salute e di modifiche alle proprietà organolettiche del prodotto. Labcam srl, il Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Savona con sede ad Albenga, ha organizza oggi – giovedì 3 marzo – un seminario sui materiali a contatto con gli alimenti.
Confezioni cibo

Albenga. Si chiamano “Moca” ma col caffé hanno poco a che fare. Sono i “materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti”, con cui le imprese dell’agroalimentare devono fare i conti e per essere in regola devono prestare particolare attenzione alle dichiarazioni di conformità dei materiali ed oggetti destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari.
Tutto il packaging deve essere corredato da una dichiarazione scritta da parte dell’azienda fornitrice che attesti la conformità dei materiali e degli oggetti alle norme e l’applicazione del regolamento Ce 2003/2006 relativo alle buone pratiche di fabbricazione.

«Per garantire la sicurezza alimentare – spiega Luca Medini, direttore di Labcam srl, Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Savona – la legislazione stabilisce che si debba considerare anche i materiali e gli oggetti che vengono a contatto con gli alimenti quindi macchinari e utensili per produzione e confezionamento, contenitori, stoviglie, tutti devono avere requisiti di idoneità al contatto alimentare. Inoltre su tutta la filiera dell’industia alimentare ricade la responsabilità di verifica della conformità e idoneità tecnologica per l’utilizzo di materiali e oggetti».

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Oltre a garantire la sicurezza, gli operatori del settore sono coinvolti nella gestione dei Moca dal punto di vista ambientale: dalla produzione all’utilizzo. Per aiutare le aziende a districarsi tra gli obblighi imposti dalla normative comunitaria, Labcam ha organizzato per oggi (3 marzo dale 9 alle 16.30, nella sala Convegni della sede di Albenga in località Rollo 98) il seminario “Materiali a contatto con gli alimenti” in collaborazione con il Laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino. «L’obiettivo – dice Medini – è fornire supporto alle aziende alimentari, ai produttori di Moca, agli enti preposti ai controlli e alle verifche mettendo in evidenza tutte le possibili problematiche che possono insorgere lungo la filiera alimentare, fornendo informazioni sulle soluzioni da adottare per operare nel Massimo rispetto dell’ambiente e dando indicazioni sulle responsabilità dei diversi operatori».

L’elenco dei composti che possono entrare a contato con il cibo che arriva sulle nostre tavole è lungo: il bisfenolo A di alcune plastiche per contenitori e stoviglie (pericoloso ma, stando alle ultime valutazioni dell’EFSA- European Food Safety Authority, non siamo esposti a quantità tali da essere dannose), gli ftalati nel PVC delle bottiglie, il teflon delle padelle antiaderenti, l’alluminio per avvolgere i cibi.

La legge prevede che tutti questi materiali devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione il che significa che in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono trasferire agli alimenti componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana. Inoltre i materiali non devono comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari o un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.