Liguria: sostenere il comparto balneare italiano

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Il Consiglio regionale ha approvato oggi con 23 voti favorevoli e 4 astenuti (Movimento 5 Stelle) la mozione presentata da Angelo Vaccarezza (FI) e sostenuta da Claudio Muzio (FI) e da Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini) che, in attesa di pronuncia della Corte di Giustizia europea, chiede alla giunta di intervenire nei confronti del Governo e delle altre regioni italiane affinché prolunghi la scadenza delle concessioni in essere di un periodo non inferiore a 30 anni, secondo una politica di “doppio binario”, senza peraltro precludere la possibilità di ritornare all’applicazione di contratti a tempo indeterminato, fatta salva l’ipotesi di ragioni di pubblico interesse.

Nel documento, inoltre, si chiede che il Governo riveda la disciplina dei canoni demaniali; escluda l’applicazione dei coefficienti OMI ai canoni dei beni pertinenziali; riduca al 10% l’entità della aliquota IVA a carico dei servizi di spiaggia; limiti l’addizionale regionale sul canone demaniale al 25%. Questo renderebbe – si legge nel documento – più equo e sostenibile l’importo degli oneri che altrimenti rischiano di precludere all’impresa balneare i necessari margini di profitto, in presenza di una adeguata politica di investimento.

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I firmatari del documento chiedono che il Governo riprenda il confronto con la Commissione Europea, per ottenere un’appropriata durata delle concessioni e per assicurare l’opportuno riconoscimento della specificità italiana e dell’importanza delle imprese turistico-ricreative a base familiare e che proceda rapidamente alla riforma e all’aggiornamento della normativa inerente le concessioni demaniali marittime, introducendo il regime del cosiddetto “doppio binario” che distingua le concessioni attualmente in vigore da quelle di nuova assegnazione.

Alle prime andrebbe assegnato un periodo transitorio non inferiore ai 30 anni che non precluda la possibilità di adottare contratti a tempo indeterminato; alle seconde si applichi immediatamente un regime di gare ad evidenza pubblica. La mozione chiede, a questo proposito, l’istituzione da parte del Governo di un tavolo tecnico al quale partecipino le Regioni e le organizzazioni imprenditoriali del settore balneare. Nel documento si ricorda che gli stabilimenti balneari e le aziende ad uso turistico-ricreativo in Italia sono 30 mila di cui 1.200 circa in Liguria.

LE POSIZIONI ESPRESSE IN AULA – Angelo Vaccarezza (Forza Italia) ha sottolineato che proprio oggi l’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europea avrebbe messo in dubbio la validità della proroga delle concessioni al 31 dicembre 2020. Il rischio concreto è quindi quello che «entro novembre i balneatori debbano trovarsi di fronte ad una sentenza che afferma che si trovano illegalmente all’interno degli stabilimenti balneari». Ha aggiunto: «Questo grazie a ciò che il Governo non ha fatto in questi anni». Vaccarezza ha chiarito che si vuole perseguire la via del dooppio binario: una proroga di trent’anni per le vecchie concessioni, una gara, invece, per le nuove e ha ricordato che altre nazioni europee hanno ottenuto corpose proroghe.

Luigi De Vincenzi (Pd) ha sottolineato che le responsabilità a livello nazionale pesano sulle differenti parti politiche e che, a livello regionale, il suo schieramento non ha mai fatto mancare il proprio impegno.

Gianni Pastorino (Rete a sinistra) ha annunciato il voto favorevole alla mozione, sottolineando che l’Europa permette di distruggere il sistema balneare e ha ricordato gli sforzi e l’impegno assunti dalle imprese che si occupano di balneazione.

Andrea Melis (Movimento 5 Stelle) ha, invece, suggerito il rinvio in commissione della mozione per effettuare un esame approfondito e per rendere il documento più incisivo. Ha riconosciuto il lavoro svolto dai gestori degli stabilimenti balneari, ma ha ribadito che in alcuni casi i Comuni non avrebbero avuto sufficiente accortezza e che, probabilmente, non sono stati salvaguardati sufficienti spazi per la libera balneazione.

L’assessore al demanio, Marco Scajola ha ribadito che la Regione Liguria è disposta a fare atti normativi regionali per difendere il settore. «Se lo Stato italiano non dovesse intervenire e tutelare le sue aziende che da anni investono, la Liguria è pronta a muoversi autonomamente per difendere un patrimonio, anche economico», ha aggiunto ricordando che sono state inviate delle comunicazioni al ministro Costa per conoscere gli orientamenti del governo italiano per tutelare il settore.

Luca Garibaldi (Pd) ha ribadito che è necessaria un’unità di intenti, tralasciando le polemiche politiche.

Alessandro Puggioni (Lega Nord Liguria –Salvini) ha insistito sulla necessità che il Consiglio si mostri unito.

Laura Lauro (Lista Toti Liguria) ha rimarcato l’importanza della mozione per ottenere un risultato capace di salvaguardare il comparto e l’occupazione che garantisce.

Raffaella Paita (Pd) ha ribadito che anche il centrodestra ha delle responsabilità in quanto sta accadendo e che è inutile fermarsi alle polemiche.

Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini) ha sottolineato l’importanza della mozione