Un diluvio di risate per ‘Oscar’ con la Torretta di Savona

phoca sutta

di Laura Sergi – Pomeriggio di irrefrenabili risate per ‘Oscar’ di Claude Magnier, ieri pomeriggio, domenica 21 febbraio, al teatro Don Bosco a Savona. All’interno della sedicesima Rassegna 2015-2016, la compagnia ‘La Torretta’ ha elettrizzato il pubblico con una stupenda performance di una commedia già divertentissima di suo, nella quale il gruppo diretto da Lorenzo Morena ha saputo evidenziare gli istanti più divertenti.

Tre atti di un turbinio vorticoso di valigie, figlie e non-figlie, che a spiegarsi uno ci si perde e non gli riesce neppure troppo bene, ma ciononostante ci prova il protagonista Bertrand Barnier (favoloso Aldo Curti) con il massaggiatore Philippe (quanta strada percorsa da Mimmo Basuino, a poco tempo dal suo debutto), che vorrebbe accalappiare come genero, perché urge trovare un padre per il piccolo Biagio che dovrà nascere! Ma non c’è nessun Biagio in arrivo, solo una ragazza con poco cervello (incredibile Alessandra Crescini, con le trecce da monella svampita), che organizza un tranello per ottenere dal padre il permesso di sposare l’ex autista Oscar, da lui licenziato e ora irrintracciabile. Poi, la speranza di rintracciarlo c’è, di recuperarlo come marito un po’ meno, visto che si è arruolato nella legione straniera per dimenticare l’amore… (Davide Gonella, ai suoi primi passi con la Compagnia di casa del teatro).

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Marco Ventura è l’onnipresente co-protagonista Christian Martin, innamorato di una ragazza che crede figlia del re delle saponette Barnier, sulla cui identità poi scoprirà di essere stato ingannato, e poi ancora… miracolo! Jacqueline (Iris Merlino) è davvero figlia illegittima di quest’ultimo.

Tra pianti e gioia per il ricordo d’una fuggevole scappatella di gioventù con la cameriera di casa (Graziella Mottola), il ricco uomo d’affari (un po’ sprovveduto) scopre così di avere una seconda erede, sotto gli occhi della moglie Germaine (eccezionale Gianna Marrone) che nulla capisce delle rivelazioni che si stanno scambiando i due, ma a sua volta viene contagiata dalla commozione.

A movimentare ulteriormente le cose, le scenografie minimaliste di Paola Rebagliati ed Eugenio Calleri, con tanti cubi che ora sono sedie, ora tavolini, ora scrivanie (e infatti neppure ci si raccapezza Philippe, massaggiatore concreto con i piedi per terra, e tanta voglia di scappare da quella gabbia di matti!). E che dire delle tre valigie tutte uguali, che incombono sulla scena e che, quando le apri, presentano sempre quell’odiato reggiseno della cameriera Bernadette (la brava Rosalba Bruzzone)? Tanto che alla fine ha bisogno di un aiuto, il ricco Barnier, per trovare il coraggio di aprire quella piccola cassaforte volante, ma… perdinci: di nuovo il reggiseno!

Luci e musiche di Andrea Ghersi e Wilma Negro, e un nuovo titolo che si aggiunge ai tanti della compagnia, sulla breccia dal 1980 (nella foto, da destra, Basuino, in ‘Sutta a chi tucca!’ dello scorso novembre, con Lorena Cavallero e Adriano Bislenghi).
Prossimo appuntamento, con il ritorno al dialettale, sabato 5 marzo (alle ore 21) e domenica 6 (alle 16): agli ex Salesiani giungerà la ‘Teatralnervi’ da Genova per interpretare: ‘Trezze a töa’, tratta da ‘Tredici a tavola’ di Marc Gilbert Sauvajon.