Dibattiti, culture politiche: “il bisogno di una sinistra forte e capace di dare risposte”…

LETTERE&INTERVENTI(Circolo PRC “xxv Aprile” Vado Ligure – Quiliano) – «A partire dal voto delle regionali, la sinistra Penna letteraligure è stata ‘eletta’ a laboratorio politico per tutta Italia, e crediamo di dover rispondere positivamente a questa aspettativa avviando un doveroso dibattito interno ed esterno a tutti i movimenti che si sono riconosciuti nel progetto di Rete a Sinistra. Il progetto di Rete a Sinistra ha messo in luce ciò che tanti di noi militanti e cittadini abbiamo capito e vissuto nel quotidiano della campagna elettorale, il bisogno di una sinistra forte e capace di dare risposte diverse, nel merito e nel metodo a quelle che il governo e le altre forze hanno dato.

Oltre alla Rete a sinistra anche altri soggetti hanno compreso questa necessità e si sta delineando con sempre maggior forza un desiderio di cambiamento del nostro sistema politico. Cambiamento che ha come elemento centrale il ritorno di un blocco sociale che in passato veniva riconosciuto nella classe operaia e che adesso ha assunto una forma più liquida e indefinita ma che parte dai salariati e arriva a tutta l’inedita platea dei precari, dei sotto impiegati, dei disoccupati. Questo processo non è di per sé inedito, già in Grecia e in Spagna ha prodotto forze che sono diventate di governo, di fatto Syriza e Podemos hanno concretizzato queste pulsioni.

Ma in Italia gli stessi problemi non hanno trovato una risposta, chiusi, come siamo stati in questi anni, prima da un antagonismo al Berlusconismo e poi dalla rincorsa del PD al potere fine a se stesso. Ora in molti hanno chiaro che le risposte agli interrogativi del nostro tempo non arriveranno da Partiti verticistici e di marketing, ma possono venire da un movimento che dal basso, riesca ad organizzarsi, anche con il contributo essenziale e ineludibile dei partiti della nostra sinistra polverizzata. In questo processo abbiamo, come particolarità tutta italiana, una via da seguire che è stata tracciata dalla Resistenza e dal suo frutto migliore, la Costituzione.

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Il nostro compito è porci come motore aggregante, che in questa fase deve diffondere il concetto di partecipazione diretta nella vita quotidiana per ridare alla Politica il suo significato più vero e più alto. Dobbiamo ritornare ad una militanza antica, ma armati di strumenti moderni, una militanza che nasca dal nostro quotidiano di cittadini e lavoratori e che sia capace di portare il nuovo linguaggio e la nuova realtà nelle aule delle istituzioni, aprendo le nostre ‘Case’ a tutti i cittadini e alle loro istanze.

Per questo unificare le sinistre e le nostre lotte deve essere una priorità, senza con questo però perdere le nostre identità, valori e ideali, ma mettendoli semmai in condivisione. In questo tentativo dobbiamo soprattutto guardarci dal non creare un contenitore pieno di sigle e nomi che alla prima occasione ricomincino con le solite litigiosità faziose, ma bensì allargare la platea del dibattito a tutti quei soggetti che il risultato elettorale sembra aver avvicinato alle nostre posizioni. Per fare questo sicuramente dobbiamo abbandonare i personalismi e le diatribe che hanno fatto diventare la sinistra una palude indefinita di piccoli aristocratici del pensiero incapaci di dare una risposta semplice e unitaria alle pur semplici domande che la “gente” ci pone tutti i giorni nelle strade, sugli autobus o nei negozi.

Inoltre, secondo noi, è il grande mare dell’astensionismo che ci pone la sfida più grande. È in quel mare che sono persi i cittadini e i lavoratori che non hanno risposta. E’ per questi cittadini che la Sinistra si deve attivare nei territori come nelle organizzazioni provinciali e regionali accettando le sfide che provengono dal basso, dai comitati, dai circoli sociali, dalle associazioni giovanili per essere parte attiva nei conflitti anche anche a livello locale».

** Circolo PRC XXV Aprile di Vado Ligure – Quiliano