Rocambolesco salvataggio all’Isola Gallinara: navigatore olandese rischia di schiantarsi sulla scogliera

Alle 9.50 l’unità di un Centro immersioni di stanza nel porto di CP 864Alassio ha segnalato via radio VHF – CH 16 – la presenza in mare di un’imbarcazione alla deriva che, incapace di governare, stava irrimediabilmente per andare a schiantarsi contro gli scogli di punta Sciusciaù all’Isola Gallinara. Il mare era formato da sud con un altezza dell’onda di 1,5 metri. Il vento soffiava teso da libeccio.
La chiamata di soccorso, ricevuta dalla sala operativa della Guardia Costiera savonese, ha fatto subito scattare il piano di soccorso, dalla Capitaneria di porto di Savona è stata disposta l’uscita della Motovedetta SAR “ognitempo” CP 864, dislocata presso il porto di Loano.

9 i minuti impiegati dal personale della Guardia Costiera per raggiungere la barca in pericolo, in quei lunghi minuti l’unità del diving, su indicazione della Guardia Costiera, ha tentato di passare una cima alla barca alla deriva. Tuttavia il cavo si è rotto sotto la pressione delle due masse delle barche spinte dalle onde e dal dispositivo di ancoraggio colpevolmente dimenticato sul fondo.

Quando la Motovedetta di soccorso CP 864, analoga ai modelli noti per i salvataggi dei migranti nel canale di Sicilia, ha raggiunto l’imbarcazione in balia del mare, essa si trovava a 30 metri dagli scogli più esterni di punta Sciusciaù ormai irrevocabilmente avvolta dall’effetto della risacca.

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La Guardia Costiera si è affiancata e, grazie all’abilità del suo equipaggio, addestrato alle peggiori condizioni in mare, ha proceduto ad un affiancamento per passare la cima di rimorchio: una sagola galleggiante realizzata ad hoc. Ma il solo occupante della barca alla deriva, ormai stremato, non è riuscito a vincolarla al suo scafo. Fallito anche un secondo tentativo, nel quale è stata lanciata la sagola con il nodo di gassa già realizzato, il personale della Guardia Costiera ha realizzato che solo “saltando a bordo” si sarebbe potuto salvare la barca ma, soprattutto, il suo anziano e stremato occupante.

Allora, nel rapido volgere di pochi istanti, la sagoma arancione della Motovedetta, con una manovra effettuata con i “giri al massimo”, si è rapidamente ruotata su se stessa ed affiancata alla barca alla deriva, frapponendosi tra essa e la scogliera; uno dei tre membri dell’equipaggio è saltato a bordo. Subito dopo la barca era già sotto il traino sicuro della motovedetta man mano più lontana da quello che era apparso un ineluttabile triste destino.

Giunti nel porto di Alassio, dopo 40 minuti di navigazione, gestita tra il mare tutt’altro che calmo e le pessime condizioni della barca soccorsa, si è riusciti a comprendere la singolare presenza, alla Gallinara, di un anziano olandese stremato, P.A. 66 anni, su un’imbarcazione alla deriva di 7 metri dalla sagoma strana.

L’appassionato di mare è partito 1 anno fa dal centro della Germania, dove ha acquistato la barca, seguendo i canali navigabili ha raggiunto il Mediterraneo passando per Olanda, Belgio e Francia. Prima della disavventura di oggi aveva in programma di effettuare il periplo del Mediterraneo. Ieri era partito da Mentone; ora si trova ad Alassio, stremato e lievemente infortunato in varie parti del corpo, la sua barca, resa ingovernabile dalla rottura del timone, è giunta in cantiere per essere riparata.

Nemmeno il tempo di compilare i registri operativi e la Guardia Costiera viene nuovamente allertata da una madre preoccupata per la sorte dei suoi figli che, partiti in canoa dalla spiaggia
adiacente il porto di Alassio, erano spariti dalla sua vista. Dalla Capitaneria di porto di Savona viene disposto nuovamente l’impiego della Motovedetta CP 864 che riparte dopo aver ormeggiato da 5 minuti nel porto di Loano ed aver lasciato la vicenda dell’anziano olandese “nelle mani” dei colleghi del dipendente Ufficio di Alassio.
Nel mentre dal Comando di Loano-Albenga si cerca di contattare le barche dei diving che si sanno impegnate in attività subacquee intorno alla Gallinara. Ne viene rintracciata una, informata della situazione viene inviata a Punta Murena. D’improvviso l’emergenza finisce, la madre dei ragazzi comunica di averli rinvenuti, sani e salvi, nella spiaggietta dietro punta Murena. Tanta paura, fortunatamente solo quella.

La Guardia Costiera raccomanda, a tutti i fruitori del litorale e del mare, di valutare sempre, prima di effettuare qualsiasi attività in mare o sul litorale, le proprie capacità e le condizioni meteo-marine in atto e le previsioni future. Il servizio di ricerca e soccorso in mare della Guardia Costiera è attivo continuamente h24 e può essere allertato tramite canale VHF – CH 16 o numero telefonico gratuito 1530.