Pastorino: “tre proposte di legge per la sobrietà e la trasparenza in Regione Liguria”

“Si tratta di tre proposte di legge che riguardano la sobrietà e la Luca Pastorinotrasparenza in Regione Liguria – dichiara Gianni Pastorino durante la conferenza stampa di questa mattina nella sede dell’Arci – temi di cui anche altre forze politiche hanno parlato molto durante la campagna elettorale e che quindi ci aspettiamo sosterranno una volta in Consiglio regionale”.

 “Come prima cosa riteniamo ingiustificato che un consigliere regionale percepisca più di quanto guadagna il sindaco di una città metropolitana – dichiara il neo consigliere di Rete a sinistra – per questo proponiamo di ridurre gli stipendi dei consiglieri regionali portandoli dagli attuali 150 mila euro lordi all’anno a circa 77 mila euro e abolire rimborsi e indennità. Ridurre gli stipendi a 3200 euro netti pensiamo possa dare ancora la possibilità di fare attività sul territorio, e al contempo, farebbe risparmiare circa due milioni e 800 euro che vorremmo invece destinare a politiche dedicate al lavoro o al microcredito per le imprese”.

“La questione non riguarda i tagli alla politica in senso lato ma alla cattiva politica e la destinazione dei fondi che sono stati dati in questi anni dalla Regione, aggiunge Pastorino, perché, ricordo, che nella scorsa legislatura ci sono stati 27 consiglieri indagati per spese pazze e alcuni sono stati riconfermati anche in questa legislatura”.

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 “La seconda parte della proposta di legge riguarda invece la democrazia partecipativa istituendo referendum approvativi invece che abrogativi, continua Pastorino, questo potrebbe essere di incentivo per tutti quei cittadini che da tempo manifestano, giustamente, disaffezione nei confronti della politica”.

“In ultimo proponiamo la creazione di un’Anagrafe regionale dei titolari di cariche pubbliche (inteso nel senso più ampio) e di un Registro regionale dei rappresentanti d’interessi, concludono Azzolini e Gaggero del coordinamento della Rete a sinistra. L’Anagrafe e il Registro nascono dall’idea che la trasparenza sia il primo e più semplice strumento, sia per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, sia per contrastare corruzione e conflitti d’interessi. Visti anche gli episodi di Roma, è chiaro che sarebbe molto più semplice contrastare e punire con efficacia certi episodi di commistione tra affaristi e politica nel contesto di pubblicità e regole chiare che verrebbe creato con l’istituzione del Registro dei rappresentanti d’interessi”.