Albenga, “No alle classi pollaio”: protestano i genitori delle future terze dell’artistico di Albenga

Albenga. Con grande sgomento e perplessità controllando sul sito del banchi scuola 00liceo “G. Bruno” le nuove adozioni dei libri di testo 2015/2016 alcuni genitori hanno notato la presenza di una sola futura terza del liceo artistico.

«E la sezione B che fine avrà fatto? Una svista, un errore abbiamo pensato; e invece no, si chiama “accorpamento di sezioni”!» denunciano i genitori degli studenti: «Quindi dall’unione delle due seconde ecco saltar fuori dal cilindro per l’anno prossimo una 3Aa con un bel numero di alunni: 33 per l’esattezza. Ma perché non lasciare che quelle due classi vadano avanti distintamente, visto che il liceo artistico conta molte ore di materie pratiche che richiedono l’uso di vari laboratori e relativi spostamenti all’interno della scuola?».

«Pensare che 33 studenti possano riuscire a stare in un’aula di laboratorio con cavalletti, cartelline, ascoltare e capire i professori mentre spiegano cosa fare e in tutto questo riuscire anche a produrre i propri lavori ci sembra davvero un’impresa a dir poco ardua. Alla fine della fiera grazie a questo accorpamento chi ci andrà a rimettere? Ma ovviamente saranno i ragazzi, che già svantaggiati dall’introduzione per l’anno prossimo della settimana corta (qui si dovrebbe aprire un altro capitolo) si vedranno anche comprimere in un’aula di 33 persone».

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«Inoltre ci viene naturale un’altra domanda: “Come faranno i docenti di queste discipline pratiche e non, a dare a tutti e 33 le stesse attenzioni… non vorremmo essere di certo nei loro panni! Forse chi riuscirà con le proprie gambe andrà avanti e chi avrà bisogno di un’attenzione, di una spiegazione o di un recupero in più rimarrà inevitabilmente indietro?”. Il tamtam delle notizie corre veloce e arriva un’altra bella sorpresa: accorpamento anche per il liceo sportivo; classi da 33 e 32 alunni, è davvero assurdo! Sinceramente non vogliamo sapere chi sia stato o il perché dell’accorpamento, chiediamo solo che questa decisione venga revocata e che una volta tanto questa benedetta “buona scuola” di cui tanto sentiamo parlare venga attuata mettendo finalmente il bene degli studenti al primo posto».