Ecoreati, via libera dal Senato; Caleo (Pd): “l’Italia attendeva da 20 anni questa legge”

L’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al provvedimento Massimo Caleocontro gli ecoreati. I “sì” sono stati  170 i “no” 20 e gli astenuti 21. Il testo diventa legge. “Nell’Aula del Senato c’è stata un’ampia maggioranza in favore dell’approvazione della legge sugli ecoreati, che l’Italia attende da almeno 20 anni per perseguire  in primis il disastro e l’inquinamento ambientali, e anche l’impedimento del eco-controllo, il traffico e l’abbandono di materiale radioattivo e l’omessa bonifica. È una normativa che ci consentirà di contrastare meglio la criminalità organizzata che fa affari proprio sull’inquinamento e di tutelare meglio l’ambiente da chi finora ha commesso reati rimanendo impunito”. Lo ha dichiarato ieri sera a caldo il senatore Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente. “Ritengo positivo – prosegue Massimo Caleo – che ci sia stata grande la consapevolezza tra le forze politiche sull’assoluta necessità di arrivare al varo definitivo della legge. È importante che su un provvedimento fortemente voluto da Pd e governo ci sia stato questo largo consenso”.


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Cinque nuovi reati, tra cui disastro e inquinamento ambientale, e confisca obbligatoria del profitto del reato. Il Senato ha approvato il testo sugli ecoreati, diventato legge. Un ‘pacchetto’ di norme che prevede anche aggravanti per mafia e sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino e raddoppio dei tempi di prescrizione.

– DISASTRO AMBIENTALE: punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi abusivamente altera gravemente o irreversibilmente un ecosistema o compromette la pubblica incolumità.

– INQUINAMENTO AMBIENTALE: da 2 a 6 anni per chi abusivamente compromette o deteriora in modo significativo e misurabile la biodiversità o un ecosistema o la qualità del suolo, delle acque o dell’aria. Pene diminuite per colpa e aumentate, invece, se o delitti sono commessi in aree vincolate o a danno di specie protette, e nel caso di inquinamento seguito da morte o lesioni.

– TRAFFICO E ABBANDONO DI MATERIALE AD ALTA RADIOATTIVITÀ: carcere da 2 a 6 anni per chi abusivamente commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa illegittimamente.

– IMPEDIMENTO DEL CONTROLLO: chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali rischia da 6 mesi a 3 anni.

– OMESSA BONIFICA: da uno a 4 anni per chiunque, avendone l’obbligo, non provvede alla bonifica e al ripristino. Il provvedimento prevede due aggravanti: ecomafiosa (in caso di associazioni mafiose o associazione a delinquere e se vi è partecipazione di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio) e ambientale (reato commesso per eseguire un delitto contro l’ambiente). Sconti di pena in caso di ravvedimento operoso (se prima del processo, l’imputato evita conseguenze ulteriori o provvede alla messa in sicurezza e alla bonifica. Sconto ridotto a chi aiuta gli inquirenti a ricostruire il fatto o individuare i colpevoli. Per i delitti ambientali i termini di prescrizione raddoppiano. Se si interrompe il processo per dar corso al ravvedimento operoso, la prescrizione è sospesa. Obbligo confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato. Esclusa su beni di terzi estranei al reato o se l’imputato ha provveduto a messa in sicurezza e bonifica. Condanna al ripristino dello stato dei luoghi dove tecnicamente possibile. Il reato si estingue in assenza di danno o pericolo in caso di adempimento a specifiche prescrizioni e il pagamento di una sanzione. La responsabilità amministrativa delle società si estende anche ai nuovi ecoreati.

Esultanza per l’approvazione della legge è stata espressa anche dall’avvocato albenganese e deputato del Pd Franco Vazio: «Questa legge – ha dichiarato – irrompe in un campo di condotte sino ad oggi punite solo con contravvenzioni e sanzioni amministrative, raddoppia i termini di prescrizione dei delitti ambientali e individua nuovi illeciti Confisca obbligatoria e ripristino dello stato dei luoghi, responsabilità amministrativa degli enti e sanzioni interdittive. Alle parole, agli impegni noi facciamo seguire i fatti. Questa è davvero la #voltabuona».