Albenga, debutta “Cannibali”, il nuovo spettacolo di Kronoteatro

candi Alfredo Sgarlato – Prima nazionale per “Cannibali”, il lavoro che apre il “Dittico della resa”, basato sul tema del potere e della dipendenza che esso genera. Come sempre per Kronoteatro il testo è di Fiammetta Carena, la regia di Maurizio Sguotti, che è anche interprete con Tommaso Bianco e Alex Nesti, scene e costumi di Francesca Marsella, musiche di Ma Nu dj.

Sul palco due poltrone e una consolle da dj. I tre interpreti sono vestiti da pugili e arbitro. C’è un giovane, il figlio, e una figura paterna, padre, professore, psicologo. I dialoghi sono meccanici, vuoti, fatti di frasi fatte e banalità (compresa “non dire banalità”), recitati inizialmente con timbro atono. I due personaggi non comunicano, sono agiti dai propri ruoli. In seguito le parti si invertono, l’adulto diviene esodato, malato, moribondo, vittima del giovane e spietato manager, medico, figlio senza soldi, infermiere che rifiuta un gesto di compassione. Allora il tono si fa più forte, sentito, sono persone e non più personaggi, ma sempre incatenati, come diceva Hegel, a un ordine morente, in cui vittima e carnefice sono facce inscindibili di un gioco più grande, ma inevitabile, un destino inscritto nelle regole della società.

canniSe il tema del potere è stato a lungo sviscerato nell’arte e nella letteratura, il tema della vittima, che non riesce a uscire dal proprio status che in fondo l’assolve, è oggi di estrema attualità. Il testo mette bene in luce la circolarità delle relazioni e la ciclicità degli eventi. Mentre Alex Nesti interpreta l’impassibile e impeccabile arbitro (il Destino?) che guarda i due contendenti al sicuro della propria consolle, la recitazione di Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti è molto fisica, un vero scontro, in cui il confronto verbale sfocia nella lotta vera e propria, alternata al continuo spostare delle poltrone.

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Il pubblico applaude sottolineando anche la fisicità degli interpreti e la grinta che ci mettono nel renderla tangibile, mentre le tematiche del testo, mai succubi di simbolismi oscuri, scatenano il dibattito. Repliche fino al 19, poi lo spettacolo sarò portato in tournèe nelle maggiori città italiane.