Matteo Rossi: “No all’ipotesi dell’estrazione del titanio nel Parco del Beigua”

«Sono pronto a dare tutto il mio sostegno ai Comuni di Urbe e Matteo RossiSassello e alla Comunità del Parco del Beigua – dice l’assessore allo Sport della Regione Matteo Rossi – non solo affinché un sito inserito tra i geoparchi Unesco sia difeso dal cieco tentativo di sfruttamento industriale, ma anche affinché questa vicenda sia spazzata via una volta per tutte». Negli ultimi giorni la società cuneese Cet, Compagnia europea per il titanio, ha chiesto di poter effettuare alcuni sondaggi nella zona del monte Tariné. Tutto questo sebbene la normativa comunitaria vigente, ma anche quelle nazionali e regionali, non ammettano interventi di sfruttamento minerario in aree protette.


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«Questo dovrebbe poter bastare a chiudere il discorso – dice Rossi – eppure c’è chi prova, facendo leva sulla richiesta di occupazione, sulla promessa di 500 fantomatici milioni di euro l’anno per i diritti di concessione, a distruggere un’eccellenza naturalistica come il parco  del Beigua. L’unico giacimento che dobbiamo saper sfruttare, attraverso politiche come i Piani di sviluppo rurale e finanziamenti ad hoc, è la rete di realtà turistiche e commerciali rappresentata dalle realtà di sport outdoor, dalla rete senti eristica, dalle nuove imprese agricole, dalle strutture di ospitalità diffusa: tutti elementi che ci potrebbero aiutare a conquistare i mercati internazionali del turismo e che avrebbero una ricaduta positiva sicuramente più realistica dell’ipotesi di un’economia estrattiva».

La creazione di una cava per l’estrazione di materie come il titanio, il rutilio e altri minerali associati, oltre ad avere ripercussioni negative sulla salute dei cittadini, porterebbe alla distruzione dell’integrità naturale del Parco, la più vasta area protetta della Liguria. Questo significherebbe fare dieci passi indietro in tema di strategia economica e ambientale.

«Se sarò riconfermato in Consiglio, mi impegnerò al massimo affinché la Regione Liguria dia un pronunciamento netto e definitivo sulla questione, escludendo l’ipotesi dello sfruttamento minerario e anzi rafforzando le proprie politiche in materia di sviluppo e turismo sostenibile», conclude Matteo Rossi.