Santa Corona e Albenga, Melgrati (FI): “le rassicurazioni del direttore della Farmacia dell’ASL ai Primari ci lasciano sgomenti”

«Procede a passi da gigante lo smantellamento e la chiusura del Marco Melgrati B1 00Magazzino Farmaci dell’Ospedale unico del ponente di Santa Corona-Albenga». Questa la denuncia del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, che ritorna su alcune questioni delle cosiddette “razionalizzazioni” in corso nell’Asl e non ancora ufficialmente confermate: «ieri si è tenuto un faccia a faccia alle ore 13 a Pietra. Ligure tra i primari del Santa Corona e il direttore della farmacia Asl Marinella Bedo. Assenti i “tre” della direzione generale (forse nemmeno invitati). I primari, che hanno voluto questa riunione, probabilmente dopo la mia denuncia e l’eco mediatico che la stessa ha avuto, hanno chiesto e preteso rassicurazioni circa il mantenimento del servizio attuale, cosa che la direttrice non ha avuto problemi a dare almeno a parole. In realtà pare sia tutto ormai pronto con la centralizzazione della farmacia a Savona. Alcuni primari le hanno chiesto come dovrebbe funzionare la distribuzione dei farmaci. La dottoressa Bedo ha risposto che i magazzinieri prepareranno le “cassette” (che sono degli scatoloni che contengono i farmaci e i presidi richiesti quotidianamente dai vari reparti sulla base delle esigenze e delle carenze giornaliere) alla sera e che queste saranno consegnate dai corrieri con camion che viaggeranno di notte. Questo per evitare le code e gli eventuali problemi al traffico, ha spiegato. Tutto il materiale sarà depositato in centri da individuare all’interno dei vari ospedali».

«Altro aspetto importante – prosegue Melgrati – che pare sia emerso da questa riunione: la fusione con l’Asl di Imperia è sempre più probabile. Nonostante la grandezza del territorio della nuova Asl, il magazzino del San Paolo dovrebbe restare “l’unico” a servizio dell’intero territorio (quindi provincia di Savona e quella di Imperia sommate insieme). Ciò significa che tutti i vari problemi connessi all’avere un solo magazzino farmaceutico per l’Asl2 raddoppieranno quando ci sarà la fusione con l’As1. Immaginate: un farmaco deve partire in emergenza da Savona per arrivare a Imperia, quanto ci può volere? La lungimiranza di chi è deputato a decidere, evidentemente non è arrivata a prevedere una posizione baricentrica per questo accentramento che, come altri allo studio, si cerca di importare copiando la regione Emilia Romagna, dove i compagni, forti di un territorio ben più favorevole a livello morfologico e viario, hanno potuto dare libero sfogo all’intramontabile smania di controllo e accentramento che contraddistingue il modus operandi della sinistra. Come al solito siamo speciali per copiare e, in questo caso, senza considerare le distanze chilometriche e isocroniche della nostra regione, penalizzate dalla morfologia del territorio e dalla situazione viaria che non permettono questi accentramenti forzosi. Dopo il magazzino economale quindi, un’altra simile riproposizione dei modelli romagnoli pare sia stata anch’essa “attinta” per i servizi di farmacia. Non siamo in grado di gestire le nostre problematiche in autonomia senza consulenze esterne? Da dove proviene questa rivoluzione? Abbiamo pure pagato delle consulenze esterne di qualche scienziato amico degli amici per queste discutibili soluzioni?».

«Sarebbe stato meglio creare due Sedi della Farmacia ospedaliera con relativi depositi, uno a Pietra e uno a Savona. In questo modo, Pietra sarebbe stata in grado di servire Imperia con molta facilità. Sempre nella riunione è venuto fuori che il progetto iniziale di accorpamento prevedeva l’unificazione (solo su Pietra) del magazzino farmaceutico e di quello dell’economato (che acquista tutti gli altri materiali diversi dai farmaci per l’intero ospedale), proposta in linea con l’approvazione all’unanimità in Consiglio Regionale della mozione che conferma lo status di Dea di II Livello di Santa Corona. Pare che la dottoressa Bedo si sia opposta a questa possibilità e abbia fatto la sua contro-proposta. Che è quella di cui stiamo parlando, sicuramente avvallata dai vertici regionali del PD. Ma qualcuno ha verificato gli aspetti del trasporto su camion di questi farmaci? Svariati camion che ogni notte scorrazzano per il territorio distribuendo farmaci sicuramente avranno un costo. Chi ci guadagna? A quale cooperativa amica degli amici verrà affidato il servizio? E se poi ci fosse una urgenza, e il reparto fosse sprovvisto del farmaco, magari per una emorragia, si riproporrebbe il “viaggio della speranza” con tutte le complicazioni legate al traffico e ai tempi di percorrenza dei 30 chilometri che separano le due città, specialmente nei week end o nei ponti e in estate, o addirittura di 90 chilometri nel caso di Imperia, e a che costi?».

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«C’è anche un’ultima notizia, peraltro annunciata da tempo: pare che anche il Punto Nascite di Santa Corona possa essere “unificato” con quello di Savona. Unificato, nel linguaggio dei dirigenti Asl proni al Pd vuol dire Chiuso! Infine una ultima chicca: vorrebbero ottimizzare le sale operatorie di Pietra riducendone il numero e usandole per interventi vari. Ora ogni piano ha una sua specialità: l’idea è quella di fare tutti gli interventi di ogni tipo in poche sale. Sarebbe interessante – conclude il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati – sapere come la pensano i candidati del PD, specialmente quell’ex sindaco di Pietra Ligure, su questa vicenda».