Regionali e alluvione Genova, Paita finisce nel registro degli indagati; Pd: “Confermiamo a lei la nostra fiducia e il nostro sostegno”

(fp) – Seppure con lentezza burocratica, procede l’inchiesta Raffaella Paita 3giudiziaria per appurare eventuali responsabilità nella gestione dell’emergenza occasionata dall’alluvione che ha colpito Genova e provincia il 9/10 ottobre 2014.

A sei mesi di distanza, oggi è stata ufficialmente iscritta nel registro degli indagati l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita, con pesanti ipotesi di reato contestati dalla Procura: omissione di atti d’ufficio, concorso in disastro colposo e omicidio colposo. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura, com’è noto, il mancato allarme con conseguenti responsabilità che cadrebbero – secondo le ipotesi degli inquirenti – anche sul direttore regionale del Dipartimento Ambiente, Gabriella Minervini.

Una svolta, quella di oggi, che avrà inevitabilmente nelle prossime settimane conseguenze non ancora del tutto prevedibili sul clima già surriscacaldato della campagna elettorale, dovuto anche alla frantumazione del bipolarismo e alla nuova polverizzazione delle candidature alla presidenza (oltre a Paita, saranno probabilmente 5) in vista delle Regionali di primavera.

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Come già nei mesi scorsi, l’assessore Raffaella Paita respinge le accuse: «Sono davvero sorpresa – puntualizza in una nota – del merito delle contestazioni che mi vengono rivolte, considerando che ho già avuto modo di chiarire nel novembre scorso la meticolosità della mia condotta nel corso di quella giornata durante la quale ho tenuto costanti contatti con la Protezione Civile, sollecitando la parte tecnica ad operare con il massimo dell’attenzione e della prudenza».

«La contestazione che mi viene rivolta è la mancata allerta e i provvedimenti conseguenti. L’allerta meteo e i provvedimenti conseguenti sono normativamente di competenza della struttura tecnica e non competono in alcun modo agli assessori. Non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità. Chiedo alla magistratura di andare avanti senza indugio e ribadisco di essere a totale disposizione per tutti gli ulteriori chiarimenti. Esattamente per la chiarezza che è dovuta per una vicenda così dolorosa per la nostra terra. Sono certa di aver agito nella massima correttezza e rimango a disposizione del mio Partito», conclude Paita.

E nel mezzo delle polemiche che tornano a divampare, il Partito democratico fa quadrato intorno al suo candidato alla presidenza della Regione. «Confermiamo a lei la nostra fiducia e il nostro sostegno», si legge nel comunicato congiunto firmato da Giovanni Lunardon (Segretario PD Liguria), Fulvio Briano (Segretario PD Savona), Luca Garibaldi (Segretario PD Tigullio), Pietro Mannoni (Segretario PD Imperia), Juri Michelucci (Segretario PD La Spezia) e Alessandro Terrile (Segretario PD Genova): «Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e siamo certi che in tempi rapidi si arrivi a fare piena luce sugli eventi relativi all’alluvione dell’ottobre scorso. La contestazione che viene mossa a Raffaella Paita riguarda il provvedimento di diramazione dell’allerta che non è un atto politico dell’Assessore alla Protezione Civile ma un atto tecnico amministrativo che non compete all’Assessore. Siamo certi che Raffaella Paita avrà modo di chiarire la propria estraneità ai fatti contestati. Confermiamo a lei la nostra fiducia e il nostro sostegno».

2 Commenti

  1. Giusto per ricordare agli elettori qualche “dettaglio”, la candidata del PD, corre per la presidenza in quest condizioni:
    – Un inchiesta deella Procura che la vede personalmente indagata comel’articolo descrive;
    – Un inchiesta della Procura sull’affaire Tirreno Power ove sono indagati il suo attuale presidente e molti altri
    – Un inchiesta della Procura sulla questione apppalti sanitari del progetto di recupero fughe con indagati oltre agli interessati il suo colleg aassessore alla sanità e una lunga fila di altri;
    – Un inchiesta della Corte dei Conti sul bilancio regionale bocciato pe rben due volte per la cartolarizzazione di beni e relativo attivo che è diventato passivo pe roltre 110 milioni di euro…
    – Un inchiesta della Procura per spese pazze con diversi esponenti della maggioranza indagati
    …e chissà quali altre inchieste.
    Se a questo aggiungiamo i ricordi dei fatti subiti da Albenga con i vari “salvataggi” del Tribunale e dell’Ospedale con le soppressioni di reparti, il declassamento del Pronto Soccorso e altri propositi che hanno in mente per dopo le elezioni (convinti di vincere..) se mettiamo tutto assieme… ci chiediamo quale sia il buon motivo per votare ‘stì qui di nuovo… ( potrebbero spiegarcelo i candidati ingauni che corrono per sostenerla 🙂 )

  2. Come è d’abitudine il PD NON SBAGLIA MAI ! SEMPRE COLPA DEGLI ALTRI O SEMPRE COSE DI POCO CONTO !. Così non va bene e pertanto cara Paita il mio voto non lo avrai, perchè mi sono stancato di essere perso per i fondelli quando poi al cittadino togliete anche la pelle mentre voi guazzate nei privilegi e quant’altro per riempiere le vs tasche

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