Liguria: via libera alla legge sulla Promozione della cittadinanza attiva presentata da 16 Comuni

Approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, con una serie di giovani 4 generica2 00emendamenti, la Proposta di legge di iniziativa popolare 373: Attuazione dell’articolo 118, quarto comma della Costituzione: norme per la promozione della cittadinanza umanitaria attiva L’iniziativa è stata assunta dai Comuni di Apricale, Armo, Badalucco, Bajardo, Borghetto d’Arroscia, Diano Castello, Isolabona, Molini di Triora, Montalto Ligure, Taggia, Terzorio, Vallecrosia, Vasia.

«L’elemento innovativo – ha spiegato il relatore, il vicepresidente Massimo Donzella – consiste nel fatto che questa proposta di legge nasce da un’autonoma iniziativa proposta da 16 Comuni della Regione i quali, per la prima volta nella storia di questa Regione, diventano assoluti protagonisti di un’iniziativa di carattere legislativo che vede al centro il cittadino. Il cittadino, infatti, diventa attore della vita politica democratica e partecipativa. Si tratta di un passo importante – ha aggiunto – soprattutto in un momento in cui si registra una maggiore lontananza della politica dal cittadino. Questa legge contribuisce, infatti, a ridurre queste distanze e a rendere il cittadino protagonista e, quindi, anche più cosciente delle difficoltà che incontrano i soggetti che attivamente svolgono attività politica e amministrativa. Grazie all’attuazione di questo concetto di sussidiarietà – ha concluso il vicepresidente – il cittadino non si sentirà più suddito e soggetto passivo dell’attività legislativa e amministrativa, ma coprotagonista e partecipe della nostre scelte che sono anche le loro scelte».

Il provvedimento, che si compone di 7 articoli, dà applicazione a quanto stabilito dal nuovo Statuto della Regione Liguria, che riconosce e sostiene l’autonoma iniziativa dei cittadini e delle forme associative per svolgere attività di interesse generale disciplinandola con l’azione di Province, Regione e Enti locali. Più specificatamente, la legge favorisce l’iniziativa di cittadini nei servizi pubblici sociali, culturali, servizi per la valorizzazione del lavoro e dell’iniziativa economica sociale volti al rafforzamento dei sistemi produttivi locali, i servizi alla persona e i servizi di utilità pubblica. Sono escluse le attività inerenti il servizio sanitario nazionale e quelle a carattere strettamente economico – imprenditoriale. Possono intervenire nei processi di progettazione partecipata i cittadini singoli o associati, le famiglie, le imprese e gli agenti del terzo settore.

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Il Consiglio regionale annualmente definisce gli indirizzi che devono ispirare la legge e stabilisce un sistema di monitoraggio delle attività previste e le verifiche e i controlli mentre la Giunta riferisce all’Assemblea gli esiti delle attività svolte