Gioco d’azzardo. M5S denuncia: “il Pd a Savona gioca sporco, perdono i cittadini”

“Il PD savonese è lo specchio di quello nazionale: contro il gioco d’azzardo
Slotpatologico a parole, ma non con i fatti”. Così sostengono i militanti del M5S. “Il 10 febbraio 2014, più di un anno fa, a Savona venne indetto un consiglio comunale monotematico al quale partecipai come relatore per spiegare la gravità del gioco d’azzardo patologico – ricorda Matteo Mantero, parlamentare ligure del MoVimento 5 Stelle – una seduta del consiglio comunale dove tutti erano d’accordo, e dove Berruti, dopo aver aderito al ‘Manifesto nazionale contro il gioco d’azzardo’, si fece bello invitando i ragazzi delle scuole a presentare il logo ‘Qui non si Gioca con la Vita’ da loro disegnato, annunciando iniziative a sostegno dei commercianti che avessero intrapreso la scelta virtuosa e coraggiosa di non ospitare nei loro locali macchinette per il gioco d’azzardo. Ma come sempre succede in questi casi, quando c’è di mezzo il PD, in particolare a Savona, finite le passerelle e arrivato il momento di fare qualcosa di concreto, la risposta è sempre la stessa: non ci
sono soldi”.

“Così – commenta il consigliere Andrea Delfino – i commercianti sono lasciati soli a combattere questa piaga: se vorranno rinunciare alle macchinette, che in media garantiscono incassi superiori ai 500 euro mensili ciascuna, lo dovranno fare senza il minimo aiuto da parte del Comune, neppure una riduzione quasi simbolica dei tributi comunali, come promesso dalla Giunta. E chi avesse già intrapreso questa strada, fidandosi della promessa, si arrangia, in tempi già così difficoltosi per il commercio”.

Secondo il consigliere Milena Debenedetti “Questo atteggiamento, oltre a chiarire una volta per tutte che le promesse dell’amministrazione Berruti non valgono nulla, dimostra una profonda ignoranza sull’argomento di tutta la Giunta. Nella provincia di Savona si giocano 1700 euro pro capite all’anno siamo al quinto posto in Italia, e questo si traduce in tempo rubato al lavoro, alle famiglie, allo studio, in soldi sottratti al commercio e al circuito dell’economia virtuosa, in famiglie ridotte alla miseria e di conseguenza in un aggravio di costi per i servizi sociali del Comune. È un buon affare negare una piccola detassazione a spese di altri costi, economici e sociali, ben più pesanti?”.

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“Stanziare poche migliaia di euro per incentivare gli esercenti a rinunciare alle slot, per non farli sentire soli in questa lotta, porterebbe in breve tempo a un risparmio per le casse del Comune e a un rilancio del commercio, ma l’ottusità dei questi amministratori è ormai leggendaria, quindi stiano tranquilli i gestori di slot e videolottery, il contrasto al gioco d’azzardo il Comune di Savona lo fa solo a parole”, concludono i pentastellati.