Contratti nel terziario, il Comitato esecutivo Fisascat fa il punto sulle trattative

La Fisascat non si arrende alla crisi che ha investito anche i settori del terziario privato e, in occasione della riunione del 1° Comitato Esecutivo del 2015, propone le strategie per affrontare il percorso negoziale dei rinnovi contrattuali di settore che interessano circa 6 milioni di addetti del commercio, turismo e servizi. La categoria della Cisl fa il punto sullo stato di avanzamento delle trattative, complicate dalle difficoltà strutturali denunciate dalle aziende dei diversi comparti, che fanno i conti con la deflazione e la lievissima ripresa dei consumi, ma con le quali, secondo la Fisascat, è indispensabile ricondurre i confronti verso una positiva conclusione.

Riprenderanno la prossima settimana le trattative con l’associazione datoriale Confcommercio per il rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi applicato ad oltre 3 milioni e mezzo di addetti. Per la Fisascat, che auspica che il tavolo proceda verso la definizione di una intesa, il rinnovo contrattuale dovrà necessariamente includere, tra i vari temi, un aumento economico dignitoso, il consolidamento del welfare integrativo ed il rafforzamento del ruolo dei contratti siglati a livello aziendale e territoriale, sempre più snodo per la ripresa economica. Ancora in fase di dibattimento le trattative aperte con le altre associazioni di categoria del terziario, della distribuzione e dei servizi, la Federdistribuzione e la Confesercenti e con le rappresentanze datoriali della distribuzione cooperativa.

Risulta complicato lo scenario per il completamento dei rinnovi contrattuali nel comparto turistico, anch’essi aperti su più tavoli, dove oltre un milione e mezzo di addetti del settore attendono da oltre due anni il varo della nuova normativa. Una situazione di stallo che ha portato alla decisione unitaria di proclamare uno sciopero programmato per il 15 aprile prossimo. Necessaria per la categoria anche la ripresa del confronto per rinnovo del contratto degli studi professionali, comparto dove operano oltre un milione e 250 mila di addetti.

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Per il mezzo milione di addetti delle imprese di pulizia strutturate la Fisascat ribadisce l’impegno per affermare nuove logiche contrattuali finalizzate ad implementare la normativa in materia di sicurezza sul lavoro, relazioni sindacali, tutele individuali e secondo livello di contrattazione.
Scenari contrattuali dunque diversificati e complessi che, secondo il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri, dovrebbero essere supportati da una evoluzione del modello contrattuale del 2009. “Da adattare non solo all’andamento dell’inflazione – ha sottolineato il segretario – ma che punti soprattutto a rafforzare il livello di frontiera, quello aziendale e territoriale, dove è possibile introdurre logiche partecipative anche finalizzate all’incremento salariale da collegare all’andamento della produttività”.