Albenga, la magia della chitarra acustica all’Auditorium San Carlo

briano-fierens-550x300di Alfredo SgarlatoAlbenga. Secondo appuntamento a cura dell’Associazione Musicale G. Rossini, che dopo il bravissimo pianista Eduard Kunz ci offre una serata dedicata alla chitarra classica. Due giovani interpreti, Carlo Fierens e Federico Briasco, spaziano attraverso un repertorio che va dal barocco al ‘900. Fierens apre con Bach, “Adagio e fuga in sol minore”, delicata e d’atmosfera la prima parte, incalzante la fuga, genere che Bach ha canonizzato sopra ogni altro. Segue “Tremolo”, di Francisco Tarrega, che come dice il titolo gioca sull’effetto del vibrato, facendo suonare la chitarra come fosse un mandolino. Quindi “Introducion et caprice” di Giulio Rimoldi, compositore poco noto di cui Fierens ci racconta le scarne note biografiche: non si sa dove nacque, forse Genova o Ginevra, bambino prodigio, educato da un padre dispotico, giovane malaticcio e morto prematuramente, è l’epitome del compositore romantico. E così è la sua musica, tempestosa e sentimentale.


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Seconda parte con Federico Briasco, come Fierens figlio d’arte, il padre Pino è stato compositore e maestro molto apprezzato. Briasco apre con la celeberrima “Sarabanda” di Händel, scelta da Stanley Kubrick come tema per il film “Barry Lindon”: è una composizione in forma ascendente e discendente, così come il film narra la storia dell’ascesa e della caduta di un gentiluomo. Dopo la “Sonata K380” di Scarlatti ritorna al proscenio Tarrega, compositore poco noto ai profani ma di grande importanza per le innovazioni stilistiche che ha introdotto come solista, con tre composizioni, “Capricio arabo”, “Recuerdos de Alhanbra” e “Danza mora”, che stregano il pubblico con melodie mediterranee, tra mondo arabo e flamenco. Ancora Spagna per finire, con”Torre bermeja” di Isaac Albeniz, forse il più noto compositore iberico, vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, come Tarrega di cui era amico.

Due esecutori brillanti e molto diversi stilisticamente, Fierens sceglie composizioni più virtuosistiche e ritmate, Briasco più intimiste e basate sulla sfumatura. Insieme rendono omaggio nella parte finale a Pino Briasco, mancato un anno fa, con “Menestrelli”, e “Canzonetta elegiaca”, primo richiestissimo bis cui ne seguirà un altro, brani melodici e di grande effetto. Una bella serata musicale, che il pubblico presente ha apprezzato molto. Prossimo appuntamento martedì 10 marzo col pianista Andrea Bacchetti, talento di valore internazionale, che presenterà un repertorio interessante e inusuale.