La Nonna del Corsaro Nero – Albenga, Natale, luci e sponsor…

di Sandra Berriolo – Insomma facciamo un riassunto degli ultimi dieci Albero Natale Albenga 2014giorni pre-natalizi. Albenga, anno Domini 2014. Natale non è ancora stata dichiarata Festa de-religiosizzata per cui bisognerà tenerne conto. Le prime proteste sui social si sono manifestate con un po’ di timidezza con la domanda: “come mai è il tre novembre e ancora Albenga non ha le luminarie?”. Il disagio è cresciuto col passare dei giorni, finché un bel 25 novembre qualcuno sbotta che è incivile non avere ancora le luci, con tutte le tasse che si pagano.
Inutile cercar di spiegare che per tradizione gli addobbi si allestiscono intorno all’8 dicembre, giorno più giorno meno. C’è stata anche una alluvione che ha impegnato le energie di molti, compresi i mezzi di trasporto. Secondo alcuni: chissenefrega di rispettare i Morti e i Santi, oltreché la nascita di Cristo, però guai se non ci sono gli addobbi di Natale. Chissenefrega del crocifisso nelle scuole però guai se non ci sono le strade illuminate a festa (ma Festa di cosa se non ci credi? Del Regalo?).
Poi c’è l’aspetto economico. In pratica: paghiamo tante tasse quindi i Comuni devono mettere tanti addobbi; però se mettono tanti addobbi buttano via i soldi di noi che paghiamo tante tasse, anziché fare lavori utili alla comunità tutto l’anno. Se una azienda fa da sponsor per le spese degli addobbi non va bene perché il Natale è Religione, se un’azienda corrompe un Amministratore per poter fare i propri interessi va bene perché non è Religione. Però chissenefrega della Religione: io voglio musica, tante luci, addobbi a profusione e ridondanti. Perché senza quelli non è Natale. Tanto io ho un lavoro in nero e domenica vado al centro commerciale a comprare al bambino di sei anni l’iPad nuovo. Così impara cosa è il Natale.
Poi ci sono gli stupidi che ancora non hanno capito cosa è il Natale e si limitano a un po’ di solidarietà per chi ha meno, a un albero creativo fatto coi legnetti portati al mare dal fiume, al pranzo servito ai poveri della Caritas, al Presepe.
Ah, a proposito: la tradizione ligure prevede di addobbare un ginepro o un alloro con mandarini, fichi secchi, noci, fette di arancia e mela seccate. Non necessariamente di Noberasco.
Son stata al banchetto del CAVI oggi e con una piccola offerta ho ricevuto un bel sacchetto di noci. Di Noberasco!
Tutto fa, basta che serva a far stare meglio qualcuno, anche senza tante luci.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

7 Commenti

  1. Ecco arrivare gli inviati del MINCULPOP…con le solite retoriche scuse delle eredità lasciate dai precedenti..
    Sono troppi decenni che all’interno delle due compagini che si danno il cambio a palazzo, circola la medesima specie di politici, siano essi veterani o polli di allevamento.
    C’è poco da pretendere in termini di qualità..compresa quella autoctona, che mi pare si sia distinta pochino e anzi abbia contribuito a rinforzare il detto di “Arbenga ‘à nesscia”.
    Lo specchio locale del governicchio che subiamo.
    Perchè sorprenderci per un alberello sponsorizzato..chissà cos’altro ci toccherà vedere “sponsorizzato” sull’onda lunga del metodo dei neo comunisti con le fregole labour!
    Un assaggio l’abbiamo già avuto e ora ce lo teniamo…

  2. Ha ragione la Berriolo sulle tradizioni natalizie dei liguri ( quelli veri ),
    Forse buona parte di coloro che criticano non ricordano più di provenire da paesi dove ” i fichi decchi ” non mancano.
    Ma qui ad Albenga si PRETENDE il colpo alla Silvan per mettere a posto tutto quello che la premiata società ” ciangarosy ” ha lasciato in eredità

  3. La verità è che Albenga fa schifo, hai voglia a addobbare.
    In pieno centro il vecchio ospedale giace lì abbandonato ai vandali, così come la vecchia, devastata ex Ortofrutticola fa bella mostra di sé in piena zona mare. Il panorama della ridente (si fa per dire) cittadina è a dir poco decadente e sciatto. Definirlo trasandato è un eufemismo.
    L’ex cinema Astor chiuso da anni con il suo cartello “lavori appaltati” che si scolorisce al sole, e l’altro cinema – L’Ambra – adibito unico teatro cittadino fatiscente, scassato, e tristemente vintage, roba che nemmeno in Kazakistan.
    All’arrivo dall’autostrada il malcapitato turista, dopo aver osservato un po’ sgomento l’imprescindibile monumento alla fionda, riceve il benvenuto dall’ex fabbrica demolita (paesaggio in puro stile libanese…) e da quel fantastico monunmento all’archeologia industriale (peraltro miracolosamente in attività) che è il frantoio Eges. E si potrebbe continuare…
    Insomma, mi ripeto: hai voglia a addobbare. molto più che luminarie, urgono politici e dirigenti illuminati!

  4. Era partit abene la nonna, con un articolo apparentemente super partes ma poi ..non ce l’ha fatta: nello sprint finale ha ceduto alle tentazioni del MINCULPOP. Che un comune comne il nmostro ESOSO di tasse e imposte tra IMU TASI e altro deve arrivare a lasciarsi sponsorizzare un albero di Natale è il colmo. Un segno di servilismo al potere delle lobby, tipico dellapolitica simil-sinistra attuale.

  5. fa riflettere. Scusi nonna ma le noci di Noberasco ha detto? Ciang&Gin non sono contrari agli sponsor ? Alberi per i bambini targati da un partito e noci firmate . Coerenza

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