Piano ridimensionamento di Enel Distribuzione, Scibilia: “chiederemo a Enel di garantire qualità del servizio”

La commissione consiliare Attività produttive, presieduta da Sergio Scibilia Sergio Scibilia(Pd), ha incontrato i rappresentanti delle principali sigle sindacali (Filctem Cgil, FLAEI Cisl, UilTec) dei lavoratori di Enel Distribuzione. L’Azienda, infatti, ha presentato un piano che prevede un ridimensionamento delle strutture a livello nazionale, ma che colpisce in maniera particolarmente pesante la Liguria.
«Il ridimensionamento strutturale porterà ad una progressiva riduzione degli organici che temiamo possa avere ripercussioni negative sulla qualità e la sicurezza del servizio fornito agli utenti, mettendo nel contempo a rischio la sicurezza dei lavoratori», ha commentato Scibilia, precisando che non ci saranno licenziamenti, ma si arriverà alla riduzione del numero dei lavoratori attraverso il mancato rinnovo del turnover, in applicazione del cosiddetto decreto Fornero.
La riduzione degli organici, a quanto si sa, sarebbe possibile a seguito di un innalzamento dei livelli tecnologici della rete di Enel Distribuzione. «Ma la tecnologia necessita dell’intervento dell’uomo, quando ci sono situazioni di emergenza, ad esempio in caso di frane o alluvioni. In questi casi credo sia messa a repentaglio la qualità del servizio fornito da Enel e nel contempo l’incolumità, la sicurezza stessa dei lavoratori che, comunque, anche in condizioni di normalità, in assenza di emergenze, con la riduzione degli organici sono sottoposti a carichi aggiuntivi di lavoro e a stress», dice il presidente della quarta commissione, sottolineando che i disagi maggiori si prevedono in particolare nell’entroterra con una geografia “difficile”.
«Sulla questione intendiamo attivare anche Anci», dice Scibilia, anticipando, intanto, per lunedì prossimo l’incontro in commissione con i rappresentanti di Enel Distribuzione: «In primo luogo vogliamo conoscere nel dettaglio il piano di ristrutturazione, di cui non è ancora stato possibile prendere visione – afferma il consigliere – Ma soprattutto chiederemo garanzie affinché si assicuri la qualità e sicurezza del servizio per cittadini e imprese, e nel contempo si salvaguardi la sicurezza dei lavoratori. Se queste garanzie non ci verranno fornite, porteremo la questione anche a livello romano, coinvolgendo i parlamentari liguri».
Il piano prevedrebbe la riduzione del 50 per cento delle unità operative (settori territoriali di lavoro attraverso cui vengono ripartite le diverse “zone”, che corrispondono ai territori di ogni singola provincia). La riduzione sarebbe addirittura del 66 per cento alla Spezia. A livello regionale si passerebbe dalle attuali 16 unità operative a 8. Alla Spezia ne resterebbe soltanto una. Previsto anche un “accorpamento” in un’unica “zona” di Savona e Imperia.
La vicenda è già stata oggetto di un primo tavolo, tenutosi martedì scorso, a latere della seduta consiliare, e durante il quale si era deciso di procedere in tempi stretti ad audizioni in commissione di sindacati e Azienda. Subito dopo il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno teso a risolvere positivamente la vicenda.