Albenga – depurazione fognaria Bastia, Mariangelo Vio: “diffusi dati dai toni allarmistici ingiustificati”

Albenga. «Alcune notizie di stampa hanno diffuso dati dai toni allarmistici, Mariangelo Viosullo stato dell’impianto di depurazione fognaria nella frazione di Bastia – afferma il consigliere comunale delegato all’ambiente, Mariangelo Vio- e non solo costituiscono un allarme ingiustificato, ma risultano infondate. Per una corretta informazione dei cittadini vanno smentite con i dati oggettivi presenti nella relazione tecnica a firma dell’Ing. Angelo Gallea».
«Amat s.p.a ha ricevuto già nel mese di agosto l’incarico di un monitoraggio e ripristino della piena efficienza dell’impianto di depurazione fognaria e – spiega l’Ing. Gallea – abbiamo programmato un primo inoculo il 18 settembre. L’operazione è stata eseguita nella mattinata del 18 e prelevando il fango, di ottima qualità e in gran quantità, dalla linea 1dell’impianto di Campochiesa, per trasferirlo nell’impianto di Bastia». «Durante l’effettuazione di dette operazioni – prosegue il tecnico – abbiamo anche eseguito un controllo sull’effluente, mediante kit colorimetrici e sonde parametriche portatili. Entrambi gli impianti hanno evidenziato che l’effluente rispettava i parametri di emissione in acque superficiali previsti dalla normativa».
«È stata infine – prosegue – riprogrammata l’attività formativa presso l’impianto di depurazione di Diano San Pietro, prevista per il 24settembre, riservandoci di effettuare un nuovo controllo a Bastia il 23. Va detto che il personale del comune di Albenga riferisce comunque, a cadenza quotidiana, ad Amat s.p.a, i parametri gestionali del processo depurativo, così da permettere un costante controllo della proliferazione batterica nel reattore biologico», conclude il tecnico.


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6 Commenti

  1. Già, mi scusi.Mi mi pareva che lei fosse direttamente interessato al “caso” anzichè intervenire a DIFESA di questa operazione di “nomine creative” della maggioranza.
    Comunque, non mi paiono così’ oscuri i termini della critica che mi sembra non voglia annettere: il sindaco ha istituito figure istituzionali che si pongono al di fuori del quadro normativo del T.O.U.E.L., omettendo di regolarizzare lo statuto in tal senso.
    Anche il cosiddetto potere di rappresentanza del’Ente appartiene a quelle funzioni non delegabili al consigliere, specialmente quando oltre alla mera rappresentanza, la quale tutt’alpiù potrebbe essee concessa per presenziare ad un evento o una manifestazione ove il Sindaco non potesse recarsi ( ma per questo esiste il Vice-Sindaco o un assessore), in questo caso il consigliere (irreoglarmente)delegato esprime vautazioni e opinioni in un ocntesto a difes adell’operato dell’amministrazione come foss eun assessore.
    Come vede tutte le situazioni ampiamente rilevate dalla corposa giurisprudenza e dalla dottrina si concretizzano, scoprendo una falla nell’architettura del sistema che è stato creato, con la “complicità” di un regolamento non perfettament eaderente alla Legge. I consiglieri “privilegiati” da questi incarichi oltre a rappresnetare un inammissibiloe condizione di maggior conoscenza rispetto agli altri consiglieri si ritrovano nell’inammissibile posizione di controllati-controllori, essendo il mandato consigliare volto al controllo amministrativo e politico della Giunta e del Sindaco -INDIPENDENTEMENTE dalla loro appartenenza alla maggioranza o alla minoranza-. Un paradosso che il suo riferimento Carmelo Cataldi esprime molto chiaramente, riguardo alle funzioni che le amministrazioni delegano.. : “…dispensando serenamente deleghe di tipo prettamente assessoriale che configgono con tutti i principi anche di livello Costituzionale e il T.O.U.E.L
    stesso.”
    Come dice anche Lei, questa sarebbe pane per le opposizioni, le quali dovrebbero attivarsi contro questo genere di artifici che in sostanza hanno lo scopo prioritario di estendere tout-court il numero degli assessori 8pe rle più disparat eragioni), a maggior ragione oggi dopo le novità introdotte dalla DelRio.
    Riguardo al caso specifico, mi pare tuttavia piuttosto lieve l’azione che le opposizioni ingaune concretizzano su questa pur eclatante e palese situazione anomala.

  2. Vorrei allora segnalare io, da privato cittadino, queste irregolarità circa l’applicazione del Canone di depurazione sulla bolletta ILCE:
    (A parte Campochiesa. Salea e Bastia questa ultima con i problemi visti)

    La città di Albenga possiede due impianti di PRETRATTAMENTO (semplici grigliatori) a Vadino e Viale VII Marzo

    La città di Albenga è totalmente priva di depuratore per il trattamento PRIMARIO dei liquami.

    La città di Albenga è totalmente priva di depuratore per il trattamento SECONDARIO dei liquami

    I comuni non possono chiedere il pagamento della tariffa richiesta per il servizio di depurazione dell’acqua se sono sforniti dei relativi impianti di depurazione. E’ quanto ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza 12 aprile 2011, n. 8318 con la quale si afferma come, a fronte del pagamento della tariffa, l’utente abbia il diritto di ricevere un complesso di prestazioni consistenti, sia nella somministrazione della risorsa idrica, sia nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione.

    Perchè i cittadini di Albenga si trovano addebitato sulla bolletta ILCE un salatissimo canone di depurazione per un servizio che non hanno?

    Perchè il Comune non vuol applicare la sentenza della Corte di Cassazione del 12 aprile 2011 n. 8318 e dare disposizione alla ILCE di cessare di addebitare in bolletta il Canone di depurazione non dovuto?

  3. La mania delle etichette e di fare gli indovini… no, non sono assessore né mini né maxi e nemmeno consigliere, né ad Albenga né altrove; ad ogni modo, ambiguità e contenziosi ci sono stati ed esistono in molti Comuni, come ricorda anche il quadro sintetico molto chiaro tracciato recentemente da Carmelo Cataldi (diritto.it – 12/09/2014: http://www.sepel.it/archivio/670012.pdf), citato da lei per altra via.
    Continuo però a non capire, invece, la sua critica: dove sarebbe qui l’abuso o usurpazione delle funzioni del sindaco, visto che un consigliere si è limitato a divulgare – si legge – una “relazione tecnica a firma dell’Ing. Angelo Gallea”?
    Su un punto comunque, in generale, sono d’accordo: i gruppi di minoranza, così come peraltro tutti i singoli Consiglieri indistintamente dall’appartenenza, nel caso riscontrassero irregolarità “vere” devono segnalarlo sia all’interno del Consiglio stesso sia, nei casi estremi, ai tribunali amministrativi competenti: è tra i loro compiti e doveri e sono stati eletti dai cittadini anche per questo.

  4. So benissimo, caro mini-assessore, che il reegolamento lo ammette, ma ciò non toglie che il regolamento possa aver travalicato i contenuti del T.O.U.E.L.. Per esempio, lo statuto contempla in maniera estensiva tali facoltà, neppur facendo cenno ad una attesa pronunciaizone sull’impossibilità per questi consiglieri incaricati (“delegati” è fuorviante. Le ricordo che la delega, per sua natura e nella fattispecie in esame attiene esclusivamente alle funzioni assessorili) di svolgere attività amministrativa, di controllo/gestione diretta e di rappresentanza dell’ente, anzi permettendo in maniera del tutto IRREGOLARE che possano partecipare aòlle riunioni di Giunta. Questo caso, di Albenga, è del tutto singolare e non satà nemmeno a citarle tutta la giuriprudenza esistente in materia, che rappresenta come lo status che avete creato sia del tutto border-line con la vigente normativa se non addirittura passibile di impugnazione.
    Pewr suo migliore approfondimento, mi premuro sottoporle anche questa semplice monografia sugli “ibridi istituzionali” di questa fattiscpecie al seguente link:
    Sarà compito dell’opposizione (se esiste) controllare costantemente che i mini-assessori non svolgnao in realtà funzoni che travalicano le loro competenze o se invece correttamente svolgano una semplice mera attività di consulenza e porposizione nei confronti della figura del sindaco. Ma già il solo fatto di aver incaricato dei consiglieri comunali NON su puntuali e limitati compiti programmatici bensì su materia estesa tipica della delega assessorrile, lascia presagire che in realtà sia stata aggirata la Legge.
    http://riformaforense.diritto.it/system/docs/36505/original/Le_nuove_figure_amministrative.pdf
    Per le opposizioni: BUON LAVORO!

  5. mah! forse lei non sa che le scelte dipendono anche dalla discrezionalità lasciata dalla legge nazionale agli statuti dei diversi Comuni (per Albenga, art. 28: “Art. 28 Attribuzioni di amministrazione; n. 1. Il sindaco ha la rappresentanza generale dell’ente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri ed è l’organo responsabile dell’amministrazione del comune”; e vedi anche Art. 32); ma al di là di questo: se può, per delega di sua competenza, presenziare in Giunta e relazionare in Consiglio comunale, perché mai non potrebbe anche dire la sua pubblicamente sia come amministratore sia come cittadino?

  6. Come fa un consigliere delegato a rispondere in vece del Sindaco, questo effettivo titolare del dicastero?
    Sei un semplice consigliere compagno MARIANGELO che ha ricevuto un incarico di consulenza personale al sindaco e se vai oltre i limiti di questo incarico ( la delega può essere solo per gli assessori) come per esempio la rappresentanza dell’Ente o l’attività di gestione amministrativa o l’impartizione di direttive etc., concretizzi il paradosso istituzionale rappresentandosi l’impossibile condizione di CONTROLLATO-CONTROLLORE.
    Troppe irregolarità in queste “deleghe” oltre all’incredibile e ILLEGITTIMA condizione per cui ad Albeng aquesti consiglieri (alias mini-assessori) vanno addirittura in..GIUNTA!!!!
    Andatevi un po’ a rileggere il regolamento (da rifare nelle parti che contravvengono il TUEL)e poi che le opposizioni (ovviamente escluse le “stampelle”..) prendano provvedimenti… se esistono…!

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