Albenga, TASI E TACI…

di Sandra Berriolo – Scusate ma oggi mi lancio in un argomento intricato Albenga panoramica campi e torri A1 00e per il quale ci vuole un po’ di dimestichezza. Ma poiché ho la sciagurata dimestichezza col pagamento COSTANTE e PUNTUALE di qualunque gabella Stato o Ente mi proponga, mi permetto da cittadino “ignorante” di commentare la notizia del giorno. No, non è l’onorevole Razzi in Corea, quella è la notizia dell’altro ieri.

Il Comune di Albenga stabilisce le aliquote del tributo per i servizi indivisibili (TASI) per l’anno 2014. Ad un certo punto del comunicato scopro che: “È stata prevista la Tasi nella misura dello 0,75 per mille sulle seconde case con esclusione degli immobili adibiti ad uso commerciale, artigianale ed agricolo e a quelli di proprietà delle imprese edili rimasti invenduti sui quali la Tasi non verrà applicata”.

Intanto ricordiamo cosa è la TASI, ovvero la Tassa sui Servizi Indivisibili. Servizi indivisibili sono le attività dei Comuni che non vengono offerte a domanda individuale, tipo asili nido o trasporto scolastico. Si tratta, quindi, di una serie di servizi molto ampia, come per esempio l’illuminazione pubblica, la sicurezza, l’anagrafe, la manutenzione delle strade e altri ancora.
Quindi ad Albenga, oltre a tutte le esenzioni che vi dirò dopo, decidiamo di non far pagare servizi per la comunità a quei palazzinari che hanno costruito più di ciò che richiedeva la gente e adesso non riescono a vendere, poverini. Tra l’altro avendo riempito il mercato di appartamenti e negozi, ostacolano la possibilità di vendita a coloro che già prima possedevano un immobile e magari per necessità lo hanno messo in vendita. Queste persone però devono pagare, perché non sono classificati come palazzinari ma come cittadini qualunque. Certo, la situazione economica generale è bloccata, ma allora perché coloro che hanno riversato colate di cemento sul territorio adesso non dovrebbero aiutare la comunità col loro contributo?

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Per non far torto a nessuno spezzo una lancia anche CONTRO l’esenzione dei locali commerciali. Lo so che la tassazione in Italia è altissima, che la gente compra meno, ecc, ecc, però allora vorrei che fossero esentati da questa tassa sui servizi alla comunità SOLO quei commercianti ed artigiani che rilasciano sempre lo scontrino fiscale e di importo pieno.

Infine so di farvi felici ricordandovi che per legge: “Sono escluse dal pagamento della Tasi gli immobili appartenenti agli Enti Locali, ai consorzi fra detti enti e gli enti del servizio sanitario nazionale anche i fabbricati classificati nelle categorie catastali da E/1 a E/9, i fabbricati con rubricasandrahome1destinazione ad usi culturali, i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto, i fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati negli art. 13, 14, 15 e 16 del Trattato lateranense, i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali, i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e recuperati al fine di essere destinati ad attività assistenziali e gli immobili utilizzati da enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, ecc.”.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

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