Barbagallo: “servono fitofarmaci contro il fungo killer del basilico”

La Regione Liguria è pronta a sostenere la richiesta presentata dai Giovanni Barbagallo 2coltivatori liguri al Ministero della salute per l’utilizzo dei fitofarmaci in grado di salvaguardare le coltivazioni di basilico sul territorio aggredite da un fungo killer. Lo dice l’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Barbagallo alle prese, insieme a tutti i tecnici del dipartimento, con il problema della peronospora, un fungo di origine africana che sta mettendo in pericolo le coltivazioni di basilico e la produzione del pesto ligure.
“Si tratta di un problema serio di cui ci stiamo occupando – spiega Barbagallo – la Regione è infatti al fianco dei coltivatori di basilico affinché il Ministero si impegni nell’approvazione tempestiva di una gamma di fitofarmaci in grado di debellare il fungo che da quasi 10 anni è presente nelle nostre coltivazioni e che ora tende a essere residente ai pochi fitofarmaci già approvati negli anni scorsi”.
Nella battaglia contro il fungo killer, accanto alla Regione Liguria ci sono anche l’Emilia Romagna, il Veneto la Campania, il Lazio e altre regioni del sud Italia che coltivano basilico in pieno campo, destinato cioè all’industria. “Comunque visto il lavoro svolto negli anni passati per trovare il fitofarmaco idoneo – aggiunge Barbagallo – l’infestazione di quest’anno è inferiore a ciò che abitualmente avviene alle coltivazioni di basilico. Inoltre gli agricoltori hanno imparato a governare questa malattia e quindi a ottenere discreti raccolti. Comunque serve un intervento tempestivo da parte dei Ministeri in quanto il rischio è quello di compromettere il raccolto di quest’anno e di mettere a rischio la sopravvivenza di numerose aziende e di posti di lavoro”.
La Regione Liguria sta studiano anche azioni non solo curative, ma preventive attraverso uno studio condotto insieme al Centro regionale di sperimentazione agraria di Albenga sulla concia del seme. Ammontano a 100 i coltivatori di basilico in Liguria che producono un valore commerciale di 6 milioni di euro che salgono a 15 milioni di euro l’anno con l’indotto.


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1 Commento

  1. Altri fitofarmaci oltre a quelli che già adoperano?… Ma chi se lo crede che se non li autorizzate non vengano già trattati…!
    Poi te lo mangi tu il pesto così trattato, caro Barbagallo.
    Ma un tempo a sinistra non si aveva cure dell’ambiente?
    Adesso i temi degli ex compagni sono quelli che un tempo ernao di quelli di destra e si sente parlare di globalizzazione necessaria, mercati e SPREAD, sementi modificate geneticamente come miracolose, lotta all’abusivismo commericale, mannaie sull’articolo 18, colpi d’accetta sulla Costituzione, taglioni lineari sulla sanità pubblica, sulle pensioni e diritti dei lavoratori fagocitati dalla Job Act renziana, privatizzazioni selvagge dei servizi pubblici ocme una panacea, svendita del patrimonio pubblico, etc etc…
    MA UN PO DI VERGONA NO?…

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