La Rassegna Cinematografica di Borgio Verezzi festeggia il suo 25° compleanno

Per il suo 25° compleanno la Rassegna Cinematografica di Borgio Verezzi i 400 colpifesteggia con un’edizione “speciale”, rinnovata, con la quale sperimenta un ampliamento dei propri confini aprendosi alla cinematografia moderna e internazionale.
La “sfida” è quella di passare da una Rassegna tradizionalmente collegata a singoli attori italiani d’epoca (ricordiamo gli omaggi a Alida Valli, Gino Cervi, Amedeo Nazzari, Vittorio Gassman, Totò, Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Ugo Tognazzi, i tre fratelli De Filippo, Aldo Fabrizi, Raf Vallone, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Walter Chiari e Mariangela Melato) ad una Rassegna tematica, nella quale abbiano spazio film italiani e stranieri, accomunati non solo da un argomento ma anche e soprattutto dal valore intrinseco delle opere. Una Rassegna rinnovata e più giovane, capace di interessare tutto il grande pubblico (e non solo i “nostalgici” e i cinefili) senza dimenticare la grande filmografia italiana di tutti i tempi. Il tema scelto per questa occasione è la Scuola, intesa soprattutto come rapporto insegnante-allievo.
Giovanni Ferro, curatore della rassegna, ha individuato sei titoli che per tematiche, qualità registica e fotografica e per interpretazione possano ben rappresentare sei sguardi, sei punti di vista diversi sulla scuola e sul rapporto allievo-insegnante, dalla fine degli anni Cinquanta ai giorni nostri:
I QUATTROCENTO COLPI di François Truffaut (1959): Lunedì 25 agosto
OVOSODO di Paolo Virzì (1997): Martedì 26 agosto
MERY PER SEMPRE di Marco Risi, (1989): Mercoledì 27 agosto
ELECTION di Alexander Payne (1999): Giovedì 28 agosto
Il ROSSO E IL BLU di Giuseppe Piccioni (2012): Venerdì 29 agosto
IL MAESTRO DI VIGEVANO di Elio Petri (1963): Sabato 30 agosto
Tutte le proiezioni saranno al Cinema Teatro Gassman, con ingresso libero e inizio alle 21,15. Come tradizione, il curatore ha realizzato il catalogo della Rassegna con introduzione critica e approfondimenti per ogni film proiettato: il volume sarà distribuito gratuitamente al pubblico durante le serate di proiezione. Ecco come presenta la Rassegna il curatore artistico Giovanni Ferro:


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“Il venticinquesimo compleanno della Rassegna Cinematografica di Borgio Verezzi è un evento importante che abbiamo deciso di celebrare con un approccio innovativo. Priorità imprescindibile è sempre quella di regalare una settimana di buon cinema alle amiche e agli amici che ci seguiranno, ma l’intento è quello di espandere la scelta del soggetto a tematiche contemporanee, aprendo le porte del cinema Vittorio Gassman anche a pellicole internazionali.
Il tema della rassegna di quest’anno, quello del rapporto tra allievi e maestri, sembrava il più rappresentativo di questa apertura al presente ed al futuro nel rispetto del passato. Immaginiamo le mura scolastiche come un luogo in cui il trascorso di ogni individuo si confronta con nuove responsabilità, nuove importanti scoperte volte ad aumentarne la conoscenza al fine di confrontarsi con un futuro più illuminato grazie alla consapevolezza del passato. La cultura e lo studio ma al tempo stesso la necessità di relazionarsi agli altri, i compagni, coetanei, ma anche ai rappresentanti del mondo adulto, i professori.
La rassegna, che prende il titolo dal film Zero In Condotta di Jean Vigo del 1933, precursore di tutte le pellicole che vedremo, inizia e si conclude con due grandi classici del genere.
Apre la rassegna un grande classico della cinematografia mondiale, I Quattrocento Colpi di François Truffaut. Un film senza difetti che ci dona svariati strumenti di analisi e di riflessione sull’età giovane e sul muro rigido di incomprensione che la divide della sfera adulta.
I giovani sono i protagonisti del secondo film in rassegna, Ovosodo, del regista Paolo Virzì, da molti considerato l’erede dei grandi maestri della commedia all’italiana. Più fuori che dentro le mura scolastiche le storie dei protagonisti ci raccontano le differenze sociali tra benestanti e proletari, ma anche le angosce, le pulsioni, i batticuore incontrollabili e i comportamenti imprevedibili degli anni adolescenziali.
Il cuore della rassegna devia doverosamente da uno sguardo allegro per raccontare attraverso un film forte, duro e purtroppo sempre attuale le vite già segnate dei giovani ragazzi protagonisti del film Mery per sempre di Marco Risi.
Si tornerà a sorridere, non senza una certa amarezza, con il film Election del regista statunitense Alexander Payne, capace di raccontare con efficace ironia vizi e virtù della società americana contemporanea e che con questo film del 1999 mette in scena lo scontro generazionale tra allievi e professori.
Il Rosso e il Blu del 2012 del regista Giuseppe Piccioni è il film scelto per rappresentare lo sguardo più contemporaneo del cinema italiano al tema del rapporto tra studenti e docenti. La macro storia contiene in se diversi racconti ognuno dei quali esprime una differente sfumatura del confronto tra il mondo giovanile e quello adulto.
Con un preciso intento di ciclicità chiude la rassegna un classico della cinematografia italiana. Il Maestro di Vigevano del 1963, è interpretato da un Alberto Sordi irresistibilmente caricaturale, quasi un Charlie Chaplin “de no artri”, goffo e parecchio sfortunato, diretto magistralmente da Elio Petri che segna indelebilmente con il suo stile raffinato e la sua sapienza registica questa commedia amara concentrata sulla figura del maestro.
Passato, presente e futuro coincidono nella rassegna così come accade tra le mura scolastiche, dandoci modo di ripercorrere storie di incontri e scontri tra allievi e maestri, rappresentazioni di contrasti sociali, generazionali e politici. I film in rassegna condividono un’ambientazione “obbligata”, come le mura di una classe, e situazioni imprescindibilmente analoghe, ma raccontano storie umane profondamente diverse e coinvolgenti: periodi storici, nazioni, città ed istituti diversi tra loro, un mondo intero di potenti ispirazioni narrative.
Oltre che dal tema i film in rassegna, scelti attentamente tra commedie e drammi, sono accomunati dalla bravura dei giovani attori che li interpretano: la spontaneità dell’età giovanile è spesso tradotta in prove di recitazione convincenti ed entusiasmanti, che aiutano da una parte lo spettatore giovane a identificarsi nei protagonisti, dall’altra fanno riaffiorare negli adulti i ricordi che non andrebbero mai dimenticati, per mantenere, se c’è stato, l’animo spensierato e sognatore ma anche arrabbiato e combattivo che è vissuto in loro.
Come ogni anno il buio scende nella sala del Vittorio Gassman: mettetevi comodi, prendete appunti, ma, giuro, non sarete interrogati, godetevi la visione fino al suono della campanella.“