Albenga: a Palazzo Oddo mostra antologica del pittore ingauno Vittorio Fiori

Sabato 30 agosto, alle ore 17, presso le sale espositive di Palazzo Oddo, FIORI Mostra antologicaverrà inaugurata la mostra antologica del pittore ingauno Vittorio Fiori. L’iniziativa nasce da una sinergia tra la famiglia Fiori, la Fondazione “G.M. Oddi” e l’Amministrazione comunale, col contributo della Fondazione “A. De Mari”.
«Già nel titolo dell’evento – spiega Patrizia Valdiserra – tutta l’essenzialità che fu propria dell’uomo e dell’artista: “Mostra antologica” semplicemente, a suggerire l’idea di un’arte concepita essenzialmente quale esperienza dell’individuo che cerca, solitario percorso d’affinamento verso piani sottili di percezione, a tentare d’esprimere quanto d’ineffabile in Natura respira e vive. Studio, approfondimento, sperimentazione: queste le chiavi d’una produzione grafica, pittorica e fotografica strettamente legata alla città di Albenga, al suo comprensorio, alle sue bellezze; a quel patrimonio di storia e d’arte, che ne costituisce la linfa avvivante, espressione essa stessa di un’identità che in ognuno di noi silenziosa sedimenta».
«E profondamente Albenga respira, nell’opera di Fiori. Albenga, città lasciata mai, nemmeno in nome dell’arte come della notorietà che certamente da quella sarebbe venuta. Percorsi più accidentati e solitari, quelli scelti, consapevolmente, come impensati, in quest’epoca nostra dell’apparire; percorsi condotti alla ricerca d’una espressività che potesse placare l’ansia di dirlo, il mondo, a rappresentarne la cifra tersa e nascosta. Ed è percorso che, in quest’occasione, attraverserà ben cinque ambienti, a descrivere quell’itinerario poetico-pittorico che per l’artista e l’uomo Vittorio Fiori fu lungo tutta una vita. Intinerario, assicura  Luca Bochicchio, curatore della mostra, nel quale incontrare “i volti, i paesaggi e gli oggetti legati al territorio ingauno, ligure e dell’Alta Val Bormida, ma soprattutto legati a una certa sensibilità romantica e intima che Fiori ha sempre saputo e voluto mettere in evidenza nei suoi quadri”. E sono lavori, osserva ancora Bochicchio, che dicono dell’ inesausta ricerca riguardo agli effetti cromatici, alla luce, come alla composizione stessa dell’immagine; “lavori che resero, nel tempo, la pittura di Fiori riconoscibile e apprezzata dalla critica e dalla committenza pubblica”.
«Mostra antologica, dunque, straordinaria opportunità d’incontro per quanti già apprezzarono l’arte di Vittorio Fiori e per quanti ancora ne ignorino l’incanto, come la suggestione e quell’impronta innovativa che della sperimentazione fece il suo nerbo», conclude Patrizia Valdiserra.
La mostra sarà visitabile secondo i seguenti orari:  fino al 15 settembre: 10, 30 – 12,30; 16,30 – 19,30. (chiuso il lunedì mattina); fino al 27 settembre dal martedì alla  domenica:  10,30 – 12,30; 15,30 – 18,30 (chiuso il lunedì).

Nato ad Albenga il 28 gennaio 1904, ultimo di cinque figli, Vittorio Fiori frequenta a Finale Ligure il collegio Ghisleri, dove consegue nel 1921 il diploma di scuola tecnica superiore. Segue i corsi all’accademia Ligustica di Genova e, in seguito alla partecipazione ad un concorso nazionale per la Pubblicità, indetto dal Comune di Sanremo, apre uno studio pubblicitario e fotografico ad Alassio. Incoraggiato dal marchese Gerolamo Rolandi Ricci si dedica anche del restauro di opere d’arte antiche e moderne. Stabilisce rapporti di amicizia e lavoro con il gruppo artistico-letterario savonese del ‘900 (Pennone, Raimondi, Peluzzi, Collina). Il ritratto e la grafica costituiscono le principali attività pittoriche. Il 17 giugno 1933 sposa Isolina Morixe di Vado Ligure.
Negli anni successivi (1936-38) espone con successo a Savona. Il 27 aprile 1936 nasce il figlio Giovanni, al quale Vittorio dedica i primi disegni.
Il14 maggio 1945, mentre è sfollato con la famiglia a Bardineto, nasce la figlia Fiorangela. Dopo la guerra riprende a dipingere ed espone nel 1953 e nel 1955 a Savona, alla galleria S. Andrea, quindi partecipa nel 1957 al Premio del Golfo della Spezia (IX edizione) e al Premio per la Pittura di Albisola. Nel 1955 espone in una personale ad Albenga nel palazzo Balestrino (attuale Palazzo Vescovile) e, successivamente, nel 1959, a Genova al Teatro del Falcone, in una mostra collettiva promossa dall’Associazione Ligure degli Artisti. Seguono altre collettive a Cervo (con la partecipazione di Casorati) e a Laigueglia, così come altre personali ad Albenga, presso la sala consiglieri del Comune e a Palazzo Peloso Cepolla.
Dagli anni ’60 in poi lavora soprattutto a Bardineto, nell’Alta Val Bormida, sui paesaggi e sulle nature morte, utilizzando varie tecniche pittoriche e cromatiche. Si dedica nuovamente al restauro di opere d’arte per la Chiesa di Albenga, su incarico del Vescovo Monsignor Piazza. Gli ultimi lavori, commissionati negli anni ’80 dal sindaco A. Viveri e dalla giunta ingauna sono esposti nella sala degli stucchi del Comune di Albenga. Muore dopo breve malattia ad Albenga il 2 luglio 1984.