Albenga, il grande Leo Bassi conclude Terreni Creativi

bassi

di Alfredo SgarlatoAlbenga.  Serata conclusiva per la rassegna Terreni Creativi, quest’anno intitolata (Al verde), che si svolge presso RB Plant in regione Maglie. Si comincia con un incontro letterario, la scrittrice Cristina Rava intervista Oliviero Ponte di Pino, giornalista e consulente editoriale, a proposito del suo libro “Comico e politico” (Cortina Editore). L’autore spiega i profondi rapporti tra politica, teatro e democrazie, profondamente interconnessi fin dall’antica Grecia, passando per le rivoluzioni francese e russa. Quindi analizza il fenomeno Grillo. Ponte di Pino è molto bravo, nel breve lasso di tempo di una presentazione, a sintetizzare argomenti così complessi e importanti.

Si conclude l’esilarante “La lunga asta del Santo” tenuta da Gli Omini, che tanto ha divertito il pubblico presente, all’insegna della risata intelligente che ha contrassegnato tutto il festival. Il cerchio si chiude con il grande Leo Bassì, clown e performer situazionista, che presenta il suo “The best of”. Nato a Parigi nel 1952, Bassi ha vissuto in Francia, Italia, Spagna e girato tutto il mondo. Si germinazionipresenta su un’Ape car, vestito impeccabilmente ma col naso finto e si pone su un trono. Racconta la sua infanzia e il suo rifiuto della noia del conformismo, accompagnato da musiche in contrasto, Ry Cooder, Doors, Wagner. Tutto lo spettacolo è un inno alla libertà e all’irrisione totale del sistema. Balla, salta, si spoglia, annaffia, terrorizza il pubblico con la classica torta, che vuol tirare in faccia alla persona più importante in sala. Cioè lui stesso, un clown, invitando Grillo a imitarlo. Attraverso parola e gesto mette alla berlina il consumismo e i suoi feticci, il potere, la pseudo sinistra ormai indistinguibile dalla destra, la moda del “bio”. Fa satira e a suo modo poesia. Però un petardo poteva tirarlo…

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massoloDopo l’ovazione tributata da un pubblico entusiasta si va a concludere in festa col Dj set di Andy Smith, storico collaboratore dei Portishead, band cardine della scena di bristol insieme a Massive Attack e Tricky, che passa dischi rigorosamente in vinile, di soul, twist e reggae. Tre serate che hanno registrato il tutto esaurito e non poteva essere altrimenti data la qualità della proposta. Anche (Al verde) Kronoteatro ha saputo stupirci.

*Foto di Giorgio Barbera, Sandro Immordino e Silvio Massolo 

1 Commento

  1. però secondo i blog l’evento dell’anno è una sagra, seppure coi menù in latinorum

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