di Sandra Berriolo – Fate un viaggio oggi, anche se non siete in vacanza. 
Fatevi una passeggiata in centro storico. Passate davanti al Palazzo Comunale e troverete le gigantografie delle foto aeree di Luciano Rosso: la nostra Albenga, le nostre valli. Come tutti vi fermerete a cercare casa vostra o il vostro paese di origine e vi stupirete di quanto verde ancora abbiamo, nonostante tutto. Poi passate all’UCAI in Piazza dei Leoni e guardate le foto di Mario Rossello: il nostro Sacro, la Chiesa, gli oggetti, le persone che la frequentano; quello che guardiamo tutte le domeniche o quello che succede solo ogni tanto.
Proseguite alla volta del Museo Sommariva dove troverete una mostra “a due mani, ovvero obiettivi” sull’Etiopia. Due grandi fotografi Cristina Garzone e Valter Bernardeschi accostano le immagini che hanno scattato nei loro rispettivi viaggi. Espongono le loro opere mescolate tra loro. Due plurivincitori di concorsi internazionali al massimo livello non hanno paura a confrontarsi sullo stesso tema: persone in Etiopia. Facce che ti guardano dritto negli occhi, senza paura. Un’Africa povera ma dallo sguardo dignitoso, anzi spesso sospeso nel tempo e nello spazio, non estraneo, non in posa anche quando lo sembra. Occhi che interrogano i tuoi, occhi che non riesci a non guardare e a non pensarci delle cose dietro.
Provate ad indovinare di chi sono le immagini: del fotografo maschio o della signora? Non c’è scritto l’autore, volutamente. Ma può essere un bell’esercizio per capire gli intenti, l’anima dell’artista. Perché le loro foto non sono scatti come quelli che spesso facciamo noi: per cogliere l’attimo e i colori e basta. Dietro c’è un progetto, una ricerca. Come è un progetto quello di Rosso e come è una ricerca quella di Rossello. Impariamo ad imparare, fotografi da strapazzo che non siamo altro: andiamo a vedere come fanno i professionisti ad Albengaphotography. Per sapere tutto sulla manifestazione: www.albengaphotography.com
