Riforma confidi, Stella (Confprofessioni): più patrimonio per non perdere il treno dei fondi Ue

(Milano) – “Rafforzare il patrimonio dei confidi, senza alcuna discriminazione verso i professionisti”. È questo il messaggio lanciato oggi dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alla Commissione Finanze del Senato, nel corso di un audizione informale sul disegno di legge delega per la riforma dei confidi. “Il rafforzamento della patrimonializzazione è sicuramente un tema centrale per permettere ai confidi di poter svolgere la propria funzione di garanzia, ha detto Stella sottolineando come il sistema di garanzia fidi promosso da Confprofessioni, fino ad ora, non abbia beneficiato di alcun contributo pubblico, a causa della difficoltà di accesso a risorse pubbliche statali e regionali destinate esclusivamente alle Pmi e non anche ai professionisti.

Secondo il numero uno della Confprofessioni, che due anni fa ha lanciato i primi due confidi dedicati ai professionisti Fidiprof Nord e Fidiprof Centro sud, a penalizzare l’attività dei confidi concorrono alcuni “vizi formali” che resistono in capo alle Istituzioni chiamate a contribuire al rafforzamento patrimoniale dei confidi. “Istituzioni quali le Regioni, gli enti locali e le Camere di Commercio svolgono un’intensa attività a favore del rafforzamento patrimoniale dei confidi “storici”, applicando criteri di premialità patrimoniale fondati sul presupposto di un’attività pluriennale che, in ultima analisi, discriminano i confidi più “giovani”, come appunto quelli costituiti dai liberi professionisti” ha affermato Stella.

La riforma dei confidi rappresenta un passaggio fondamentale per lo sviluppo professionale, soprattutto alla luce dello sblocco dei fondi strutturali europei voluto dalla Commissione europea a favore dei professionisti. “Uno dei pilastri su cui si fonda il piano d’azione europeo coinvolge direttamente i consorzi fidi – ha sottolineato Stella – che nel loro ruolo di intermediari finanziari saranno chiamati a veicolare i fondi della Banca europea degli investimenti e del Fondo europeo degli investimenti per controgarantire una parte del rischio di credito e favorire quindi le migliori condizioni di finanziamento al sistema professionale”.

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