Percfest 2014: il jazz incontra la polifonia corsa

di Alfredo Sgarlato – Terza serata per il Percfest di Laigueglia, con una Laigueglia Percfest 2012 01 Mazzarino 4th e De Piscopo 12-6-2012 11sola esibizione per non sovrapporsi alla processione del Corpus Domini. L’appuntamento è con Voce di vento, uno dei progetti originali presentati da Sonata di Mare, una produzione che coinvolge musicisti di più regioni, e nel caso di ieri sera, nazioni, e ha già portato a Laigueglia Orchestrada e Mistico Mediterraneo, e altri che seguiranno nelle prossime sere. Voce di vento è l’incontro tra il Barga Jazz Ensemble, nato nel corso del festival che si tiene nella cittadina in provincia di Lucca, con A Cumpagnia, trio vocale corso, formato nel 1978 da Jerome Casalonga, Laurent Barbolosi e Jean Philippe Barbolosi.

La musica polifonica corsa ha una lunga tradizione, che da non molto abbiamo cominciato a conoscere in Italia sull’onda della riscoperta di quelle sarde e liguri, che pure sono molto diverse, sebbene siano molti i legami storici tra queste tre terre. Come la polifonia sarda ha goduto della passione di Peter Gabriel e Frank Zappa per quei suoni, per quella corsa è stato importante, almeno per la stampa italiana, il lavoro compiuto da Hector Zazou, multiforme compositore e produttore francese scomparso troppo presto.

Gli arrangiamenti scritti dal Barga Jazz Ensemble si sposano molto bene con le composizioni presentate da A Cumpagnia, sia tradizionali che originali: il brano di apertura è stato composto dalla madre di Casalonga. I testi sono sia sacri che profani, uno Stabat Mater sta accanto alla storia di un bandito, come avviene nel fantastico scrigno della musica popolare. Validi i passaggi solisti, del resto l’ensemble presenta nomi del calibro del trombettista Marco Tamburini e del trombonista Roberto Rossi, ma anche i tre sassofonisti e clarinettisti Nico Gori, Alessandro Rizzardi e Rossano Emili, che suona il baritono su tonalità alte, inconsuete per lo strumento, sono sempre originali e mai sopra le righe, così come il secondo trombettista, Andrea Guzzoletti e il pianista Stefano Onorati. Completano l’ensemble Paolo Ghetti, basso e Stefano Paolini, batteria.

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Il pubblico presenta chiama l’orchestra per i doveroso bis, che di fatto è un duetto tra Casalonga, che già l’anno scorso aveva colpito con le doti superiori di tecnica ed escursione vocale e Tamburini. Un riuscito esperimento di musica senza confini, come sempre dovrebbe essere. Stasera altri due imperdibili concerti, il quartetto di Rosario Bonaccorso col batterista francese Dedè Ceccarelli e gli astri nascenti, anzi già pienamente brillanti Dino Rubino e Enrico Zanisi e il gruppo di Stefano Cantini con ospite lo spettacolare pianista Antonello Salis.