Infanzia, Save the Children: Liguria undicesima in Italia per “povertà educativa” dei bambini e adolescenti

Infanzia, Save the Children: la Liguria all’undicesimo posto in Italia per Immagini generiche infanzia“povertà educativa” dei bambini e adolescenti con, tra l’altro il 16,9% dei bimbi in carico ai nidi pubblici, il 17,6% di scuole secondarie di primo grado con tempo pieno, 15% il tasso di dispersione scolastica, poco più di 1 minore su 2 che fa sport regolarmente, solo il 29% che ha visitato un monumento. Primo posto in classifica per la Campania mentre all’opposto il Friuli Venezia Giulia, la regione più “ricca” di opportunità educative per i più giovani.

Con l’aiuto di esperti l’Organizzazione misura la deprivazione educativa dei minori in Italia nel nuovo Indice di Povertà educativa (IPE) e lancia la campagna “Illuminiamo il Futuro”, per dare educazione e speranza ai bambini stretti nella morsa delle povertà. Al via il Punto Luce di Genova, in collaborazione con l’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP)-Genova al quartiere di Sestri Ponente. Fino al 1°giugno attivo l’sms 45509 per raccogliere fondi. A sostegno della campagna un gruppo di testimonial ritratti dal fotografo Fabio Lovino, molte aziende e associazioni. Per aderire: www.illuminiamoilfuturo.it

** È la Campania la regione italiana con la maggiore “povertà educativa”, cioè dove più scarsa e inadeguata è l’offerta di servizi e opportunità educative e formative per i bambini e adolescenti mentre la Liguria è all’undicesimo posto in questa classifica: insufficienti gli asili e le scuole a tempo pieno nella regione; solo poco più della metà delle strutture scolastiche ha un certificato di agibilità. Poca lettura, sport, arte e perfino internet a occupare il tempo libero dei giovanissimi e un tasso di dispersione scolastica elevato. Una deprivazione educativa nel complesso meno consistente rispetto ad altre regioni, ma che denota criticità che si sommano alla povertà economica che riguarda ormai oltre 1 milione di minori in tutta Italia, mentre 3 milioni e 500 mila sono a rischio di povertà ed esclusione.

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Al polo opposto della classifica è il Friuli Venezia Giulia, seguito da Lombardia e l’Emilia Romagna, le regioni italiane più “ricche” di servizi e opportunità educative per bambini e adolescenti.

Queste sono solo alcune delle principali evidenze del rapporto “La Lampada di Aladino – L’Indice di Save the Children per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia”, elaborato per la prima volta da Save the Children – l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti – con il contributo di un comitato scientifico, e reso noto oggi, in contemporanea con il lancio della campagna “Illuminiamo il Futuro”, per rispondere concretamente alla deprivazione educativa e culturale di tanti minori e dare loro la possibilità di conoscere e coltivare i propri talenti. I Punti Luce sono centri gestiti in collaborazione con una rete di organizzazioni partner ben radicate sul territorio (UISP-Unione Italiana Sport per Tutti-Genova, Associazione Mama Happy, CSI-Centro Sportivo Italiano-Catania, Associazione Inventare Insieme onlus, Associazione don Milani-Libera) e si trovano in aree caratterizzate dalla scarsità di servizi. Presso questi centri “ad alta densità educativa” bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative. Inoltre i bambini e gli adolescenti in condizioni accertate di povertà, saranno sostenuti da una dote educativa, un piano formativo personalizzato che consentirà ad esempio l’acquisto di libri e materiale scolastico, l’iscrizione a un corso di musica o sportivo, la partecipazione ad un campo estivo o altre attività educative individuate sulla base anche delle inclinazioni e talenti del singolo bambino.

Entro fine 2014 Save the Children prevede di arrivare a 10 punti luce – con aperture a Torino, Napoli, Roma, Milano – e di assegnare 1.500 doti educative.

E oggi, in occasione del lancio della campagna “Illuminiamo il Futuro”, viene inaugurato a Genova Il Punto Luce di Save the Children in collaborazione con UISP-Unione Italiana Sport per Tutti-Genova.

E’ ospitato in uno spazio di circa 150 mq presso il circolo UISP ‘Filippo Merlino’ in via Galliano 16, nel cuore del quartiere di Sestri Ponente. Accoglierà bambini e ragazzi dai 6 ai 17anni che avranno a disposizione diverse sale, un internet point, una tensostruttura all’esterno e saranno coinvolti in attività quali laboratori di fotografia, multimediali, di teatro in movimento, gioco e sport, invito alla lettura, sostegno scolastico, educazione alimentare e a sani stili di vita, educazione all’utilizzo responsabile del web e dei social network.

La Liguria è all’undicesimo posto nella lista delle regioni italiane per povertà educativa, secondo il nuovo Indice IPE di Save the Children. Critica in particolare la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 16,9 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici della regione, un dato ben lontano da quello dell’Emilia Romagna (26,5%) e ancor più dall’obiettivo del 33% stabilito dall’Ue[5]. Discreta la diffusione del tempo pieno nelle scuole primarie (41,1%) mentre bassa è la percentuale di classi con il tempo pieno (il 17,6%) nelle secondarie di primo grado. Buona l’offerta del servizio di mensa scolastica, nel 71% degli Istituti principali. Poco più di un istituto scolastico su 2 (il 54%) è in possesso del certificato di agibilità. Sotto lo standard europeo il tasso di dispersione scolastica, che in Liguria raggiunge quota 15,1%. Si tratta di un fenomeno grave che tocca il livello massimo in Sicilia (25,8%) ma che non risparmia anche altre regioni del Nord, come la Valle d’Aosta (19,1%) e la provincia autonoma di Bolzano (16,7%), tenendo l’Italia lontana dalla soglia europea del 10%.

Per quanto riguarda gli altri ambiti di vita dei minori in Liguria, il 54,9% fa sport continuativamente, (a fronte del 61,6% in Valle d’Aosta), il 53,3% dei minori ha letto un libro, appena il 29% ha visitato un monumento nell’ultimo anno: colpisce che nel paese che primeggia nel mondo per opere d’arte, nessuna regione italiana veda almeno il 50% dei suoi minori visitare un monumento (al massimo si arriva al 43% della provincia autonoma di Trento).

All’opposto della graduatoria, prima per “povertà educativa” in Italia è la Campania, con 11 indicatori su 14 di segno molto negativo: per esempio solo 2,8 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici campani, il tempo pieno viene garantito solo 6,5% delle scuole primarie e nel 15,3% nelle secondarie di primo mentre poco meno della metà degli istituti (49,36%) danno la possibilità di usufruire della mensa scolastica. Al di sotto dello standard europeo anche il tasso di dispersione scolastica, che in Campania raggiunge quota 22,2%.

Il Friuli Venezia Giulia è invece, secondo l’Indice di povertà educativa di Save the Children, la regione con la più “ricca” offerta di servizi e opportunità di formazione per i minori e si segnala, tra l’altro, per numero di bambini che legge (il 75,7% ha letto almeno un libro nell’ultimo anno), che fa sport (il 56%, poco meno della Val d’Aosta), per livelli di dispersione scolastica (11,4% ) vicini alla soglia della media Ue, edifici scolastici mediamente in buone condizioni (il 73,2% delle scuole ha certificato di agibilità).

“Finora ci si è occupati soprattutto della povertà economica dei bambini e adolescenti, partendo dal dato eclatante di un milione di minori che vivono in povertà assoluta. Ma esiste una povertà altrettanto insidiosa e sottovalutata che è la povertà educativa, cioè la privazione per un bambino e un adolescente della possibilità di apprendere, di sperimentare le proprie capacità, di sviluppare e far fiorire liberamente i propri talenti e aspirazioni. Save the Children prova per la prima volta a misurare la povertà educativa attraverso un Indice e a portarla all’attenzione di tutti con la campagna Illuminiamo il Futuro”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

“La situazione in Liguria presenta luci e ombre con alcuni buoni indicatori, quali la diffusione del servizio mensa e una discreta percentuale di classi con tempo pieno alla primaria a cui fa da riscontro invece la limitata percentuale di ragazzi che visita monumenti storici o di bambini molto piccoli presi in carico dai nidi. Una deprivazione educativa che può saldarsi con quella economica, rafforzandone l’impatto sul presente e futuro di tanti bambini e adolescenti”, dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

“È necessario spezzare il circolo vizioso delle povertà, rinforzando la qualità e quantità di servizi e opportunità educative destinati ai bambini e creando delle ‘comunità educanti’”, spiega Raffaella Milano Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children. “Save the Children ha deciso di raccogliere la sfida e, con la cruciale collaborazione di un’associazione partner ben radicata sul territorio quale è l’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP) di Genova ha inaugurato il Punto Luce di Sestri Ponente che prosegue e amplia una serie di attività già sviluppate a supporto dei minori di questo territorio”.

L’appello al Governo. “Attraverso la campagna ‘Illuminiamo il Futuro’ Save the Children intende appellarsi anche al governo affinché siano messe in atto alcune misure cruciali per contrastare la povertà educativa”, continua Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “È fondamentale migliorare la raccolta e circolazione dei dati relativi ai percorsi educativi, completando l’Anagrafe scolastica con informazioni sull’iter educativi e familiari del minore”. È necessario poi fare investimenti mirati nelle aree in maggiore povertà educativa e con i più alti tassi di dispersione scolastica, verificando però scrupolosamente l’impatto degli interventi.

“Bisogna garantire il tempo pieno e servizio mensa per tutti”, spiega ancora Valerio Neri. “Queste opportunità sono cruciali non solo per rafforzare le competenze dei bambini ma anche per sottrarli al rischio di coinvolgimento in circuiti illegali e per supportare le famiglie in situazione di povertà.

È necessario”, prosegue, “che le spese dedicate all’infanzia siano considerate un investimento sul capitale umano. Save the Children Italia propone una ‘golden rule’, cioè criteri di scomputo dal calcolo dell’indebitamento delle principali voci relative all’infanzia e alla scuola”.

Sull’edilizia scolastica e la sicurezza, “il governo prosegua nell’impegno intrapreso definendo con chiarezza un piano efficiente di riordino dell’edilizia scolastica”. Infine, “nelle zone caratterizzate da criticità e forti marginalità Save the Children propone di istituire aree ad alta densità educativa (AADE, ndr) sul modello delle zones d’education prioritaires francesi, che permettano di armonizzare, in un quadro unico, le iniziative già esistenti”.