Obbligo di reperibilità infermieri Asl2 Savonese, personale di Albenga in agitazione; Melgrati: “presentata interrogazione urgente in Regione”

“All’Ospedale di Albenga è stata convocata per il 5 Maggio, a Cairo Marco Melgrati fpA1sx MMontenotte il 30 Aprile, a Pietra Ligure il 6 Maggio e a Savona il 7 Maggio una assemblea sindacale, in orario lavorativo, quando molti operatori e operatrici non potevano abbandonare le corsie e il posto di lavoro, per discutere sulla possibilità, che dovrebbe diventare obbligo, della reperibilità degli infermieri, senza ascoltare tutto il personale caso per caso”.

Ne dà notizia Marco Melgrati, capogruppo di Forza Italia che continua: “infatti non tutti possono essere disponibili alla reperibilità per problemi familiari: inoltre, chi ha figli piccoli, chi è soggetto attivo nella Legge 104, chi ha certificati di medicina del lavoro con riduzione del carico lavorativo, già esentati dall’obbligo di reperibilità, farebbero gravare tutto il peso su pochi addetti”.

“Il contratto nazionale del lavoro della categoria infermieristica non prevede il servizio di Pronta Disponibilità in ogni reparto; infatti è previsto solo per sale operatorie e strutture di emergenza (comma 11 – art. 7 – CCNL integrativo 20/09/2001). Questa reperibilità, che vale per la copertura dei plessi ospedalieri di Pietra Ligure e Albenga, ma anche per Savona e Cairo Montenotte, dovrebbe essere operativa dalle 7 del mattino alle 19 di sera dal lunedì al venerdì, mentre sabato e domenica è previsto su tutto l’arco delle 24 ore, per i trasporti e per i picchi di attività del Punto di Primo intervento (nel caso di Albenga e Cairo Montenotte), mentre se un paziente dovesse stare male di notte non sono previste reperibilità, o almeno non vorremmo che gravassero sul personale del Pronto Soccorso o del P.P.I. che ha la reperibilità obbligatoria, ma è già soffocato dal numero di interventi notturni che cresce in maniera esponenziale nel periodo estivo…se così stanno le cose tutto questo non avrebbe un senso logico”.

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“Ho presentato una interrogazione urgente in Consiglio Regionale all’assessore alla Sanità Claudio Montaldo, dichiara Marco Melgrati, per chiedere come sia possibile che la Dirigenza dell’Asl 2, in connivenza o comunque con la supina accettazione dei sindacati, operi in spregio alle normative nazionali previste dal Contratto di Lavoro. Si chiede inoltre nella interrogazione come sia possibile che le liste di un concorso di infermieri bandito dalla Asl della provincia di Savona possa comportare chiamate di questi infermieri presso le ASL di altre provincie liguri, in particolare l’Asl 3 Genovese, costringendo a un pendolarismo e un disagio dalla provincia di Savona verso quella di Genova”.

“È incredibile – conclude Melgrati – che in un momento in cui si chiede la reperibilità del personale, illegittima secondo il Contratto di Lavoro, non si pensi ad assumere personale con le graduatorie aperte nei concorsi dell’Asl Savonese e invece si assuma lo stesso personale con queste graduatorie a Genova, come se il bilancio della Sanità non fosse regionale e quindi un tutt’uno, causando a queste persone il disagio logistico, con l’applicazione di un concetto accentratore e clientelare che potremo chiamare verosimilmente “Genova-centrico” ben conosciuto”.

2 Commenti

  1. “Il contratto nazionale del lavoro della categoria infermieristica non prevede il servizio di Pronta Disponibilità in ogni reparto; infatti è previsto solo per sale operatorie e strutture di emergenza”:
    ALLORA come dice anche doctor come mai la reperibilità di notte delle sale operatorie che c’era è stata eliminata dall’opedale di Albenga? L’unica che doveva restare è stata tolta per chissà quali motivi?
    Melgrati ha denunciato stò grave fatto nell’indifferenza generale a suo tempo e i nodi sono venuti finalmente al pettine:

  2. ..Quando si procedeva al depotenziamento strategico dell’ospedale ( non si fatica a capire quale fu la mission della strategia)e si polverizzò il reparto di chirurgia talgianod posti letto e eliminando la reperibilità di sala operatopria notturna per SEGARE L’ATTIVITA’ CHIRURGICA DI MEDIA COMPLESSITA’ quali erano gli scopi ufficiali, quelli di risparmiare 60.000 euro l’anno?
    Questi atteggiamenti ondivaghi a seconda delle esigenze ( allor aoccorreva smontare chirurgia per abbassare e dequalificare l’attività di sala operatoria e liberare una sala per qualcuno a cui serviva) lasciano immaginare molte cose.

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