Rotatoria svincolo Margonara dell’Aurelia bis, Forzano: “Ma che progetto è? Solo cemento?”

Dal 7 aprile sono disponibili sul sito della regione Liguria progetto, disegni Da relazione paesaggistica PMAe relazioni che riguardano la procedura VIA per lo svincolo Margonara dell’Aurelia bis. «Nel progetto firmato da Anas, ed attualmente in fase di analisi AIA, non c’è nessun accenno ad analisi di traffico, a matrice O/D , né a capacità semplice e totale della rotatoria. È quantomeno “irrituale” che un progetto di viabilità non abbia nessuna considerazione sui fattori fondamentali di calcolo per il dimensionamento della rotatoria! Ma che progetto è? Solo cemento?», accusa Paolo Forzano, presidente del Comitato Casello Albamare.

«Vediamo i punti fondamentale per la progettazione di una rotatoria», spiega: «Il raggio dell’isola centrale, l’anello di circolazione, la disposizione dei bracci, le larghezze delle corsie, i raggi di curvatura di entrata, di uscita e le isole separatrici sono i parametri geometrici che devono rispettare determinate dimensioni in modo da garantire le prestazioni operative (capacità e livello di servizio) ed i requisiti di sicurezza. Occorre conoscere l’analisi dei dati di traffico e matrice O/D (origine/destinazione), la capacità semplice (è il valore del flusso massimo che si può avere in entrata da ciascun ramo al momento che per uno di questi si ha l’inizio della congestione) la capacità totale (la somma dei valori dei flussi entranti da ogni ramo che simultaneamente determinano la congestione dei rami stessi). La capacità totale è quindi il flusso massimo smaltibile dalla rotatoria».

«Da recentissimi studi fatti in Germania – prosegue Forzano – su rotatorie compatte esistenti (35-40 metri di diametro esterno), con una sola corsia in ingresso, si è rilevato che la capacità massima dell’anello è di 1600 veicoli/h. Nello stesso studio si pone in evidenza che il raggio di curvatura in uscita deve essere tra 15 e 20 metri: più elevato è il raggio di curvatura maggiore è la capacità della rotatoria di svuotarsi, e quindi di funzionare bene. È quindi quale valore massimo dobbiamo aspettarci dalla rotatoria Margonara? Assolutamente meno di 1600 veic/h, per due ragioni: la prima è che la rotatoria è di diametro minore ovvero 32 metri, la seconda ancora più importante, è che il raggio di curvature sull’uscita verso Albissola è di soli 7 metri, decisamente al di sotto dei 15-20 che sarebbero una misura più idonea. Ma anche gli altri raggi di curvatura sono troppo contenuti e la larghezza delle corsie è ristretta».

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«Sui valori di traffico possiamo solo fare delle considerazioni: il flusso d’auto totale in ingresso+uscita in piazza Leon Pancaldo in ora di punta (7,30-8,30) è di 2667 veicoli/h. Pertanto se all’altezza di Margonara oggi fosse lo stesso, un domani sicuramente in quel punto convergerebbe (dall’Aurelia + Aurelia bis) come minimo quel 75% di traffico che vuole andare tra ospedale-porto-centro ovvero 2000 veicoli/h. Questo valore è superiore del 25% al traffico massimo gestibile con i raggi di curvatura correttamente dimensionati, condizione che qui non è assolutamente vera».

«C’è ancora da osservare la limitatissima visibilità per il ramo afferente dalla galleria Aurelia bis, e lato opposto, il limite posto dalla rupe Margonara, nonché la forte restrizione della pista ciclopedonale. Su questo ci sarebbe da dire, ma credo che il punto fondamentale sia: questa rotatoria sarà un nuovo “tappo”? A Savona abbiamo, purtroppo, recenti casi negativi: le rotatorie di via Vittime di Brescia, Officine, Priamar (36,5 metri) sono esempi che non hanno bisogno di spiegazioni. Abbiamo bisogno di peggiorare ulteriormente la viabilità verso levante?», conclude Forzano.