Mobilità precaria: Liguria alla ricerca di finanziamenti per le strade comunali e provinciali

All’unanimità è stata approvata oggi dal Consiglio regionale la mozione Zuccarello strada 2014-01-17presentata da Antonino Oliveri (Pd) e sottoscritta anche da Antonino Miceli, Sergio Scibilia e Giuseppe Maggioni (Pd) che impegna la giunta “a prevedere nella programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014 – 2020 misure che consentano di attivare nuovi finanziamenti destinati alla rete viaria ligure di competenza delle Province e dei Comuni al fine di superare le difficoltà connesse alle esigenze di mobilità dei cittadini evitando di gravare sul sistema produttivo della Liguria e di compromettere ulteriormente la già precaria condizione della viabilità provinciale e comunale”.

Nel documento si rileva che in questi ultimi anni, a causa delle crescenti difficoltà e dei vincoli di carattere finanziario, la capacità di intervento degli enti locali, Province e Comuni, sulla rete stradale ligure ha conosciuto una drastica riduzione, con il rischio che anche problemi di ordinaria manutenzione, se non risolti, si possano trasformare in dissesti strutturali. Secondo Oliveri, a rendere ancor più critica una situazione già di per sé precaria, hanno contribuito i drammatici eventi alluvionali che si sono abbattuti sulla nostra regione. “Una rete stradale che ormai presenta spesso strozzature, deviazioni e – talvolta – vere interruzioni, non colpisce soltanto la vita quotidiana dei cittadini e le loro esigenze di mobilità ma determina pesanti ripercussioni sulle attività produttive e sul settore turistico – specifica la mozione – Per la sola provincia di Genova, a fronte di circa 5.700 chilometri di strade di competenza degli enti locali, circa 2.300 chilometri, pari al 43 per cento, risulta in condizione di grave criticità e precarietà, con il rischio di ulteriori difficoltà, fino alla chiusura per molti tratti, in assenza di solleciti interventi. Analoghe situazioni di notevole criticità si sono determinate anche sul territorio delle altre province liguri”. la forte incertezza sul futuro istituzionale delle Province impedisce la programmazione degli interventi di manutenzione straordinaria. Uno degli strumenti attivati in questi anni che ha particolare rilievo, all’interno dell’asse Competitività del sistema economico del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007 -2013 (di cui è prossima la definizione la nuova programmazione per gli anni 2014 – 2020), sarebbe la misura “Progetti strategici locali per il miglioramento della viabilità provinciale”.

Oliveri nella relazione di maggioranza ha spiegato che l’altro fronte è quello della viabilità del comune di Genova: sono circa 1200 chilometri che presentano situazioni di forte degrado e compromissione. Situazioni molto simili e in alcuni casi peggiori di quella genovese si trovano a Imperia, La Spezia e Savona. Quello che emerge è il nodo della manutenzione. La Regione ha cercato di fronteggiare con efficacia tutte le emergenze che si sono presentate con contributi che hanno alleggerito la situazione di molti comuni dando loro una boccata d’ossigeno, ma negli ultimi 3 anni la manutenzione straordinaria che era abitualmente curata dalle provincie è venuta meno a causa delle manovre di spending rewiew e l’incertezza istituzionale sul futuro delle Province ha pesato non poco. Oliveri ha invitato la Giunta a creare un apposito fondo da destinare a pochi selezionati e importanti obiettivi per invertire la tendenza al degrado e garantire efficienza ai piccoli comuni.

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Aldo Siri (Liste Biasotti), pur appartenendo all’opposizione, ha sottoscritto la mozione condividendone gli obiettivi. Siri ha sostenuto l’opportunità di stanziare nel piano 2014-2020 i fondi necessari per garantire la manutenzione della rete viaria comunale che ormai soffre di un preoccupante degrado. Sul dissesto idrogeologico ha chiesto di avere il coraggio di ammettere che ci sono anche responsabilità locali, trasversali alle forze politiche.

Sergio Scibilia (Pd) ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che la rete stradale minore ha un ruolo molto importante per la Liguria, di collegamento viario ma ha anche   un valore economico, sociale, di protezione civile e ha una valenza turistica enorme. Se decade la viabilità  l’entroterra si spopola, come è già accaduto in questi anni. Spesso una politica di presunta razionalizzazione – ha sostenuto Scibilia – ha finito per favorire i grandi assi viari e far cadere nel più totale abbandono gli altri. Gli “stradini”, lavoratori che facevano la manutenzione di un singolo tratto di strada, sono stati aboliti e sostituiti con appalti esterni. Il risultato è che manca il lavoro quotidiano di pulizia che evitava che un piccolo danno giorno dopo giorno si trasformasse in un vero dissesto.  Nella salvaguardia della rete stradale la Regione Liguria ha giocato un suo ruolo importante di assistenza tecnica e di regia. Ora però, con lo smantellamento delle Province, dovrà dare più certezze nella programmazione degli interventi e agire sul fronte della prevenzione. Sono troppi i versanti che non sono in sicurezza, la mancata ordinaria manutenzione porta danni successivi enormi.

Ezio Chiesa (Gruppo Misto) ha aggiunto che l’abolizione delle Province creerà un pericoloso vuoto di competenze e il rischio che i comuni si trovino ancora più in difficoltà e che la rete viaria diventi più pericolosa. Il problema è che lo Stato non trasferisce più soldi e quindi eventuali progetti del 2014-2020 dovranno trovare canali finanziari diversi. Va curata, grazie alla programmazione, una progettualità diffusa di interventi avendo a disposizione dei comuni la progettazione esecutiva in modo da garantire che quando la disponibilità di fondi si verifica questi ultimi possano venire investiti tempestivamente.

Gino Garibaldi (Ncd) ha aggiunto che chi vive sul territorio sa che per le strade provinciali non ci sono soldi. Il problema è che spesso quando si verifica una frana non ci sono alternative viarie. Occorre quindi una programmazione più precisa che preveda  collegamenti alternativi fra le strade provinciali in caso di frane. Garibaldi ha fatto appello affinché la manutenzione ordinaria del territorio e della viabilità non sia sottoposta al patto di stabilità.

Marco Limoncini (Udc) ha ringraziato i colleghi che hanno posto all’ordine del giorno  del Consiglio un problema così importante. I Comuni – ha spiegato – non riescono più a fare neppure la manutenzione ordinaria delle loro strade. Secondo Limoncini le strade provinciali vanno attribuite all’Anas in modo che il Governo ne sia responsabilizzato.

Edoardo Rixi (Lega Nord – Liguria Padania)  Ha chiesto di integrare la mozione prevedendo che la Regione metta a disposizione dei comuni piccoli tecnici e progetti. I piccoli comuni non hanno tecnici e non possono più prendere consulenti, accade così che, quando ci sono le disponibilità finanziarie – ad esempio con i fondi Fas – non abbiano i progetti pronti o non riescano a presentarli in tempo utile perdendo fondi che dovrebbero essere loro destinati. Questo a tutto vantaggio dei comuni più grandi e strutturati.

Massimo Donzella (Udc)  ha detto che il lavoro che è stato fatto dalla Giunta è strategico: gli investimenti in fatto di viabilità portano al ripopolamento dell’entroterra e al ritorno dei cittadini presso le loro zone di origine. Dobbiamo prendere ad esempio  dalla vicina Costa Azzurra che ha una viabilità articolata in bassa, media e alta cornice, una viabilità che ha un ruolo fondamentale per il turismo.

Marco Melgrati (FI) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. Ha aggiunto che, quando si fanno iniziative tese a venire incontro ai problemi dei piccoli comuni e per affrontare questioni centrali per la Liguria, il gruppo di cui è presidente sarà sempre disponibile. Secondo Melgrati la Liguria deve fare uno scatto importante nella sua rete infrastrutturale locale, ma anche in quella regionale e nazionale, facendo diventare quest’ultima un po’ più ligure.

L’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita ha spiegato che lo scopo della Giunta è avviare una attenta programmazione nell’utilizzo dei fondi Fas. Si è cercato di concentrarsi su alcuni progetti strategici e su 4 assi: trasporto pubblico locale, infrastrutture, manutenzione del territorio, sanità e ospedali. Secondo l’assessore, occorre  ricominciare a discutere con Anas una serie di passaggi dopo la restituzione dell’Aurelia. La crisi ha investito anche l’Anas ma questa è l’occasione per ridiscutere tutta l’impostazione. Nei prossimi giorni ci saranno due occasioni a Roma per discutere con il presidente di Anas.  Ma la Regione Liguria ha posto diverse questioni anche al ministro Lupi. Come Regione Liguria riteniamo di avere subito un’ingiustizia: alla Sardegna dopo l’alluvione sono stati garantiti interventi per 40 milioni di euro, noi non ne abbiamo chiesto solo 4 milioni per 4 diversi interventi e abbiamo avuto difficoltà a essere sostenuti. Poi abbiamo programmato l’utilizzo dei  fondi per numerose zone colpite da frane come la strada 38, la 225, la 18 la 6 e la 64 per fare alcuni esempi. La questione della manutenzione e della competenza delle strade provinciali è complessa anche dal punto di vista giuridico oltre che economico. Paita ha detto di condividere gli obiettivi della mozione e che occorre tenere alta l’attenzione su questi temi anche per avere un confronto serrato con Anas e con il Governo.