Formazione lavoro Liguria: al via dieci poli tecnico-professionali

Saranno dieci i poli tecnico-professionali e sette i settori di sviluppo su cui Pippo Rossetti 01Regione Liguria, Istituti tecnici, enti di formazione e aziende hanno intenzione di puntare nei prossimi anni per rendere efficaci i percorsi formativi e assicurare un lavoro ai giovani. È questo l’orientamento assunto dalla Regione Liguria su proposta dell’assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti, approvando l’elenco dei soggetti che hanno aderito alla manifestazione di interesse per la costituzione dei poli tecnico- professionali e potranno così condividere risorse pubbliche e private del sistema educativo ed economico.

L’obiettivo è quello di creare reti e sinergie tra la formazione e i giovani e le imprese per favorire l’occupazione, in pratica una rete integrata tra scuola e mondo del lavoro. I 10 soggetti usciti dalla valutazione delle proposte di manifestazione d’interesse avranno adesso 60 giorni di tempo per andare a costituire le reti di parternariato. Sette sono i settori economici individuati: dai servizi alla persona, all’agro-alimentare, dalla meccanica alle professioni del mare e della logistica, dall’efficienza energetica e dalle tecnologie verdi al turismo e allo sviluppo delle tecnologie per la cultura, la comunicazione e l’informazione.

Saranno questi le aree trainanti del prossimo futuro in Liguria, a dirlo non è solo la Regione Liguria, ma Confindustria, associazioni di categoria e gli enti di formazione che lavoreranno insieme alle scuole, ai poli di innovazione e agli Istituti tecnici superiori. Il provvedimento approvato punta a valorizzare il contributo delle imprese nella definizione dei fabbisogni formativi, a portare nelle aule le competenze del lavoro e ad aprire i percorsi di istruzione tecnica e professionale con visite e stage in azienda, rafforzando il rapporto tra il sistema dell’istruzione e della formazione e i sistema della ricerca tecnologica più avanzata.

Advertisements

“L’obiettivo dei poli tecnico professionali – spiega Rossetti – è quello di assicurare maggiore stabilità e qualità dell’offerta formativa in corrispondenza con i fabbisogni professionali del mercato e superare la frammentarietà degli interventi”. “Sono molto soddisfatto dell’avvio dei poli tecnico professionali – conclude Rossetti – frutto di un lavoro sul territorio che ha visto dialogare i mondi dell’istruzione, della formazione e dell’impresa. Una sfida in un momento di crisi per consentire ai giovani che iniziano un percorso di studi nel sociale o nel settore turistico o della meccanica di avere una possibilità concreta di inserimento lavorativo e dare anche maggiore stabilità al sistema”.