Il Corsara si tinge… di giallo! L’incompiuta, di Laura Sergi (1)

Per i lettori del Corsara – che con il 2014 ha iniziato a inaugurare anche il Supplemento culturale “In Riviera: Terza Pagina Corsara” – si apre a febbraio un sipario giallo. Per cinque settimane, tutti i martedì, pubblicheremo a puntate il racconto “L’incompiuta” di Laura Sergi, nostra preziosa collaboratrice, la quale ha partecipato al Concorso indetto su www.giallodarte.it ed è stata selezionata per l’Antologia “Giallo d’Arte 2013” (Lulu Edizioni). A tutti: una buona lettura!

di Laura Sergi “L’incompiuta” (1). Caterina camminava veloce, sotto la L'incompiutapioggia battente e i fulmini che illuminavano a giorno la notte. Dopo una settimana di lavoro, eccola tornare nella casa dove era nata, per passare il week-end con la sorella e la nipotina.

Il cognato Mino era all’estero per lavoro, e si era tanto raccomandato che non accettasse straordinari all’ultimo minuto: occorreva rallegrare la bambina per il suo compleanno e organizzare la festicciola.

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La ‘sua’ bambina, si ritrovò a pensare Caterina. Ma era giusto che la chiamasse così: l’aveva voluta dal primo istante, da quando aveva scoperto che la donna che lui amava era, sì, ora libera, ma portava in grembo un dolce segreto.

Che brutta storia!, rimuginò la ragazza ripensando al passato. E dire che l’aveva vissuta un po’ in sordina, ma non è che le comari del paese smettessero di chiacchierare non appena la vedevano. Tra sussurri e grida ormai sapeva tutto: i sussurri erano le confidenze di Erminia, la sorella, con la mamma; le grida erano di Assunta, la vicina del piano di sopra, la povera stupida del paese, innamorata del fidanzato di Erminia.

Il conteso era Valerio, giovane musicista che abitava di fronte a loro, che aveva vinto un concorso di composizione internazionale a soli 18 anni, stracciando tutti i concorrenti, e aggiudicandosi un contratto con una Filarmonica austriaca. Anche Erminia frequentava il Conservatorio, però non aveva le doti dell’amato…

Valerio chiamava Caterina ‘la mia sorellina’. E lei guardava i due innamorati scambiarsi effusioni e provava un po’ di gelosia. Poi la sorella correva a cercarla perché magari aveva litigato con lui, e lei si industriava per farli rimettere insieme… Anche il giorno della sua morte avevano litigato, ma avevano subito fatto pace. Erminia sapeva ritagliarsi delle ore dallo studio per trascorrerle con l’amato, non così Valerio, che quando era sui fogli del pentagramma non sentiva neppure la fame. Così avevano litigato, perché lui si era scordato del loro appuntamento. Poi però era stato dolce e si era fatto perdonare, ricordava Erminia, prima di concludere con la solita frase: “E due ore dopo qualcuno, per rubargli i pochi soldi, lo ha accoltellato e ha ammazzato anche me!”.

Quando arrivarono i carabinieri, tutti gli inquilini del palazzo vennero interrogati.

 » (non perdete il seguito: appuntamento a martedì 11 febbraio)