Sel Liguria: “chiediamo alla Regione uno sforzo straordinario per il territorio”

«Chiediamo alla Regione uno sforzo straordinario per il territorio» dicono Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00Angelo Chiaramonte (Coordinatore Sel Liguria) ed Elena Giardini (Responsabile Ambiente e Territorio Sel Liguria): «Anche quest’anno, con inesorabile puntualità e ciclicità, piogge intense si sono concentrate su porzioni del nostro territorio, già provato da decenni di speculazioni edilizie e consumo intensivo di suolo che hanno portato al collasso il fragile assetto idrogeologico».

«Ha fatto scalpore – proseguono i due esponenti Sel – la frana tra Andora e Cervo che ha provocato il deragliamento di un treno sulla linea Genova-Ventimiglia, da sempre a binario unico e che, solo per un miracolo e l’impegno dei soccorritori, non ha provocato vittime. Tuttora i collegamenti ferroviari con il Ponente ligure sono in parte interrotti e comunque molto difficoltosi. Purtroppo molteplici sono stati e continuano ad essere fenomeni quali alluvioni, eventi franosi, smottamenti, straripamenti di fiumi e torrenti in tutta la Liguria, con tragiche conseguenze che hanno provocato la perdita di vite umane e disastri ambientali. Se si continuerà a rincorrere l’emergenza agendo a posteriori dei disastri, senza programmare seriamente la messa in sicurezza idrogeologica, il territorio reagirà ai fenomeni atmosferici ogni giorno, ogni anno, in modo più devastante».

«Per questo chiediamo alla Regione uno sforzo straordinario per affrontare la vera priorità delle grandi opere da realizzare nel nostro territorio, incalzando finalmente il Governo Letta-Alfano al fine di ottenere risorse straordinarie per un grande piano di monitoraggio e la successiva messa in sicurezza del nostro territorio. Riteniamo indispensabile anche il confronto con le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini attivi e impegnati su questi temi. Bisogna inoltre istituire, a livello regionale, un servizio civile di volontari che non si limiti alle emergenze, come nel caso eccezionale e meritorio dei giovani “Angeli nel fango” a Genova, ma che affianchi in modo strutturato la preziosa e insostituibile attività della Protezione Civile».

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