Decrescita, la primavera delle economie diverse: se ne parla a Savona in un incontro con Marco Deriu e Aschiero

Giovedì 16 gennaio alle ore 18 presso la Libreria Ubik in Corso Italia a euro generica 2 00Savona nell’ambito degli incontri mensili “I giovedì della decrescita” organizzati dal GASSA (Gruppo di Acquisto Solidale Savona) – del Circolo Savonese del Movimento per la Decrescita Felice – Giampiero Aschiero presenterà Marco Deriu e il suo nuovo libro “Davide e Golia – La primavera delle economie diverse”.


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«Abbiamo conosciuto ed apprezzato Marco – ricorda Aschiero – partecipando nel settembre 2012 a Venezia alla 4^ Conferenza Internazionale della Decrescita (una settimana di full immersion con 1.000 partecipanti da tutto il mondo) di cui egli era uno degli organizzatori. È ricercatore e docente presso la Facoltà di dell’Università di Parma. Nel libro Marco racconta varie esperienze socio-economiche della Sardegna, di Verona e di Parma che definisce diverse, alternative, etiche, solidali, sostenibili, locali».

«Oggi troviamo un mercato ad una voce sola, diventato oramai spazio desolato e inospitale dove esiste solo il profitto. Ad esso si contrappone il variegato mondo che compone i laboratori delle economie diverse (G.A.S., R.E.S, D.E.S., produttori e consumatori critici, bilancisti di giustizia, decrescenti felici, realtà associative, banche del tempo, ecc.) che lancia una sfida al potente Golia, paradigma egemone dell’homo economicus. A differenza del gigante, che come il mercato liberista non sa riconoscere il proprio limite, i molti Davide dei movimenti delle economie diverse fanno del riconoscimento del limite la leva per giocare una sproporzione che può portare a esiti inattesi».

«È piacevole, per noi che svolgiamo tali pratiche economiche, ritrovarsi nelle analisi che scaturiscono dal libro e poter meglio capire la potente portata che tali azioni provocano sulla realtà locale e globale. I protagonisti di queste storie re-interpretano l’intreccio tra bisogni e desideri, tra limiti e risorse, tra necessità e lussi, tenendo ferma la ricerca di un orizzonte di felicità e di responsabilità che parte dal piccolo ma non rinuncia al pensare in grande creativamente; un pensare che si radica qui ed ora, ma ha presente donne e uomini di altri contesti e altre latitudini. Vivere nel presente – conclude Giampiero Aschiero – immaginando e preparando le condizioni per una transizione di civiltà.