Tabagismo nelle scuole a Savona, Principato: sconcerto per il Ferraris – Pancaldo

«Nell’apprendere dalla stampa le decisioni del dirigente scolastico dell’Istituto tecnico Ferraris – Pancaldo riguardo il contrasto alla diffusione del tabagismo nella scuola, abbiamo provato un certo sconcerto» Così Mirko Principato, ii responsabile federale per le politiche giovanili Sel Savona. «Si tratta indubbiamente – prosegue – di una delle tante problematiche che affliggono le generazioni più giovani: come all’alcolismo, anche a questa è necessario opporre misure di efficace contrasto, ma crediamo che la scuola, deputata primariamente alla formazione dei cittadini e all’insegnamento del rispetto reciproco e del dialogo, non può essere teatro di decisioni eclatanti, che creano disagio e umiliano gli studenti».


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«Riguardo alla rimozione delle porte interne dei gabinetti dell’istituto Ferraris – Pancaldo, non siamo turbati solo per la violazione della privacy, che per i minorenni deve essere forte e sicura, ma anche per il rischio di veder acutizzare antichi malesseri e di crearne di nuovi a una generazione e a un’età già di per sé non semplice. L’adolescenza e la prima giovinezza sono momenti in cui il rapporto col proprio corpo, l’accettazione delle diversità e il confronto con gli altri si scontra con edonistiche richieste e attese inappropriate create artificiosamente dalla nostra società, malata di apparenza. Crediamo che il rispetto delle regole sia fondamentale nella costruzione della convivenza civile: nella scuola questo si sviluppa anche nella realizzazione di un rapporto di fiducia tra gli studenti e il corpo docenti, dove agli insegnanti spetta anche il compito di essere esempio del rispetto delle regole sociali, cogliendo nel contempo l’occasione di approfondire la ricezione delle complesse necessità e richieste della generazione studentesca odierna».

«È sulla base di questi convincimenti che chiediamo al preside di tornare sulla sua decisione e restituire, insieme alle porte, dignità e privacy alla sua scuola: insieme a questo gesto di profonda civiltà, diventa necessaria la convocazione delle rappresentanze degli studenti, con cui costruire e condividere una decisione sulla salvaguardia sia della salute, sia della libertà individuale. Si tratta quindi di costruire un progetto che porti a momenti di formazione per i giovani sui danni provocati dal fumo e dalle altre dipendenze, nella consapevolezza che questi problemi non sono risolvibili con il proibizionismo forzato ma con buone norme di cittadinanza responsabile», conclude Mirko Principato.