Caso Arpal, Melgrati replica a Briano: “ma quale propaganda politica? Parlavo dell’allerta meteo dell’Epifania; e la storia insegna”

Prosegue in Regione la polemica sull’Arpal e gli Allerta Meteo che scattano (foto)in Liguria. Il Capogruppo di Forza Italia in Regione replica all’assessore ligure alla protezione civile Renata Briano: “caro Assessore Briano, ho profondo rispetto per chi passa la notte di Natale e di Capodanno nella sala operativa della Protezione Civile, perché l’ho fatto anch’io da Sindaco, quando la situazione lo imponeva, o in strada sotto la pioggia battente, a vegliare frane e strade chiuse. E ho profondo rispetto, stima e ammirazione per gli operatori della Protezione Civile».


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«Questo – prosegue Melgrati – non vuol dire che non si possono compiere errori, come ne sono stati fatti nel passato, e negarli non fa bene. Bisogna prenderne coscienza e vedere se si può migliorare… Dichiara l’assessore Briano: “Le poche allerte che in questi anni sono state diramate hanno tutte avuto, come conseguenza, pesanti danni sul territorio ligure, quali allagamenti, frane, mareggiate”. Caro Assessore, Lei sa che non è stato sempre così. Vogliamo ricordare l’alluvione del 2011, dove Genova è stata sorpresa e devastata per “mancanza di allerta”: scuole aperte, nessuna allerta, nessun controllo dei corsi d’acqua e una macchina dei soccorsi messa in moto in ritardo, dopo che si erano registrati 6 morti. E vogliamo ricordare altri casi?».

Il consigliere porta alcuni estratti dai quotidiani (**), e aggiunge:«In una immagine presa dal sito Arpal nel riquadro rosso centrale ci sono le date in cui sono stati diramati i comunicati di allerta più significativi. Ma ad esempio manca quella del crollo del ponte di Carasco, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 2013, altro esempio negativo. E Arpal ha dato l’allerta a mezzogiorno del 22, prorogandola fino alla mezzanotte successiva. Arpal ha dato l’allarme dopo che era successo: perché non c’è sul sito? Vuol dire che quell’elenco non fa testo. Scrivono cose inesatte o omettono fatti anche sul sito».

«Da notare che Loro stessi si contraddicono: nel riquadro accanto a quello dell’elenco delle allerte, scrivono che il temporale più intenso dell’anno c’è stato il 21 ottobre su Borzone (strano, il giorno del crollo del ponte) quando sono caduti 100 millimetri di pioggia in un’ora e 163 in due ore. E loro non hanno dato allerta! Da notare che il giorno più piovoso ha dato 319 mm in un giorno. Le basta assessore? Ce n’è abbastanza per fare qualche riflessione su Arpal? E allora non si “stupisca dei messaggi fuorvianti”, e prenda provvedimenti», conclude Melgrati.

(**) Gli estratti dai quotidiani richiamati dal consigliere Melgrati:

  • del giorno 15 dicembre 2012: “È nevicato. E pure di brutto. Anche in riva al mare. E nessuno lo ave­va previsto. Questa volta è inutile girarci intorno: dopo settimane in cui l’allerta per la pioggia veniva lanciata anche quando non si verificavano neppure disagi, l’Arpal non ha avvertito i genovesi di quello che sarebbe accaduto. Ancora fino a giovedì sera nessuna allerta neve, se non un tranquillizzante bollettino  che parlava di«deboli nevi­cate al di sopra dei 200/400 me­tri ». E Genova, come era logico che fosse, si è svegliata nel caos. Tanto che il Sindaco Doria aveva a dire, durante una di­chiara­zione televisiva, dopo aver minimizzato in mattinata, lascia­ndosi andare a considerazioni me­no politiche: «A ieri sera (giove­dì, ndr ) non siamo stati informa­ti di alcuna allerta – ha precisato – Se l’avessimo avuta forse ci sa­re­mmo comportati diversamen­te e avremmo preso altre precau­zioni. Abbiamo deciso di non chiudere le scuole perché non ci sembrava una situazione tale da richiedere un provvedimento del genere». E soprattutto per­ché alle 3.30 di mattina era im­possibile pensare di avvertire isti­tuti e genitori… Incidenti addirittura in corso Europa; uno spesso strato bian­co in riva al mare; autobus co­stretti a montare le catene solo a turno già iniziato; treni in tilt; al­beri crollati e molte strade chiu­se non in collina ma nel cuore del­la Genova bene, ad Albaro, Bri­gnole e Castelletto; decine di cit­tadini finiti all’ospedale…
  • e ancora 16 dicembre 2012: Allerta 2 in Regione: l’Arpal non riesce più ad azzeccarne una. Dopo la dormita sulla fitta nevicata persino sulle barche di Boccadasse, nella notte tra vener­dì e sabato è toccato allo Spezzi­no fini­re sott’acqua senza che dal­l’assessorato alla protezione civi­le (civile?) arrivasse uno straccio di avviso. Non una dichiarazione di allerta di quelle che si sono sprecate a novembre,  ma neppure una comuni­cazione informale che servisse a mettere in guardia i sindaci in zo­na. Il tutto mentre a Genova le webcam del Comune continua­vano a trasmettere una città sot­to il sole «ferma» al 5 dicembre scorso. Il resto lo hanno fatto le Ferrovie, con i treni bloccati ovunque e a qualsiasi ora. Con li­nee interrotte e passeggeri fermi al gelo per ore. La situazione più critica si è re­gistrata sulla strada Napoleoni­ca­ che collega il capoluogo a Por­to Venere, invasa da una quaran­tina di centimetri d’acqua. Il traf­fico è stato deviato all’interno dell’Arsenale. In città, allaga­menti di strade e scantinati an­che in altre zone come Cadima­re e via Fieschi. È stata disposta precauzionalmente la chiusura di via Filzi e dell’intera zona di Montalbano per rischio frane. In viale San Bartolomeo un ospi­zio che ospita una novantina di anziani è rimasto isolato. Sul po­sto hanno operato i vigili del fuo­co… e ancora: Ma la situazione peggiore si era verificata poco ore prima, nella notte, sulle linee Genova-Alessandria e Genova-Milano. Ancora una volta le Ferrovie so­no scivolate sul ghiaccio. Linee elettriche gelate e treni fermi in piena notte. Centinaia di passeg­geri sono rim­asti in attesa di noti­zie nei pressi delle stazioni di No­vi e di Arquata. Un treno partito da Milano alle 20 di venerdì sera è rimasto imprigionato da una si­tuazione surreale. Dopo tre ore e mezza passate senza neppure il conforto del riscaldamento, i passeggeri sono stati fatti salire sui pullman e sono giunti a Geno­va solo verso le 4 di mattina. Solo ieri pomeriggio le linee sono sta­te riattivate seppure con un solo binario e con gravi ritardi di tutti i treni non soppressi. La Regione chiede i danni a Trenitalia. Chi li chiede alla Regione per l’Arpal?
  • 10/11/2012 È la terza volta in dieci giorni. La terza volta che in Liguria e a Genova la protezione civile dirama un bollettino meteorologico da guerra, con lo stato di allerta 2, il livello massimo. È la terza volta che, così come prevedono i protocolli da adottare nelle emergenze, i comuni coinvolti sono costretti a chiudere le scuole e a serrare di conseguenza anche le loro città, con tutte le ripercussioni del caso, tanto che nell’ultima settimana sono insorti i primi cittadini del Levante, dello Spezzino e del Tigullio contro chi fa le previsioni del tempo e le sbaglia. Ma questa volta, la terza appunto, l’Arpal alza il tiro e nel titolo del comunicato parla dell’arrivo stamani della cugina di Sandy, l’uragano che una decina di giorni fa si è abbattuto sugli Stati Uniti e sul Canada provocando centinaia di vittime. Ed ecco che in un pomeriggio Genova e la Liguria ripiombano nell’incubo che possa accadere quello che è successo l’anno scorso, con una bomba d’acqua che ha spazzato le Cinque Terre prima, la Lanterna poi, portandosi via 19 vite umane. E rimettono in moto la macchina per «blindare» una regione intera. Quindi: uffici pubblici, cimiteri, cantieri edili, musei, parchi, accessi alle scogliere, impianti sportivi e sottopassi; attivata la rete di tutela per i nomadi e gli homeless, vietato il parcheggio nelle aree a rischio. E poi, ovviamente, il capitolo scuole: chiuse quelle ogni ordine e grado, pubbliche, private e universitarie a Genova, così come a Sestri Levante, La Spezia, Rapallo, Santa Margherita, Sanremo, Bordighera e Savona. La provincia di Genova allestisce un’unità di crisi con staff tecnici della viabilità, difesa del suolo, squadra di emergenza. D’altronde, è l’Arpal a descrivere nero su bianco quello che accadrà dalle 9 di oggi fino alle 12 di domani sulla Liguria. «Lo scenario meteorologico è quello tipico delle alluvioni liguri – scrive l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure -, con grandi quantità di aria umida ricca di pioggia incanalate verso il mar ligure» con piogge intense e persistenti da ponente a levante. Ed è ancora l’Arpal a ricordare come l’allerta 2 «tenga conto sia degli effetti meteorologici, relativi alla quantità e all’intensità dell’acqua, sia degli effetti idrologici, ossia la risposta dei bacini e dei corsi d’acqua». Tanto basta perché in tutta la Liguria salti l’agenda degli appuntamenti e delle iniziative previste per questo fine settimana. Inaugurazioni, incontri e quant’altro: a Genova salta il presidio per Laura Puppato; a Rapallo, la paura per la cugina di Sandy è tale da far spostare le primarie del centrosinistra. Anche il governatore ligure, Claudio Burlando si preoccupa, ha visto la cartina della protezione civile e questa volta, la terza, non si scherza: si tratta di un’allerta 2+, anche Genova rischia seriamente. Intanto, dicono gli esperti che l’ondata di maltempo questo week end si abbatterà anche su Lombardia, Piemonte e Veneto. E cosa è successo? Nulla!