Mareggiate e legname sugli arenili, Melgrati: “nessuna risposta dalle autorità”

Legname sugli arenili a seguito delle mareggiate: nessuna risposta dalle (foto)autorità alla lettera scritta dal capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati al Comandante della Capitaneria di Porto di Savona, al Prefetto di Savona, al Presidente della Regione Liguria. Addirittura sembrerebbe che la Procura della Repubblica di Savona avrebbe aperto un’inchiesta su chi asporta o brucia legname dalla spiaggia.


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A fronte delle mareggiate che puntualmente da vari anni gettano sul litorale tonnellate di legname e delle spese che i Comuni devono sostenere per ripulirle, già i giorni scorsi il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati aveva chiesto alle autorità savonesi, in primis prefetto e capitaneria di porto, perché non autorizzare l’accensione di falò nella notte di San Silvestro. E passato il capodanno, senza che sia arrivata questa autorizzazione, si ripropone il problema, dove il legname non è ancora stato smaltito. “Devo dire che ad Albenga qualcuno mi ha preso in parola”, commenta Melgrati, “facendo falò augurali di fine anno”.

Ma il problema, continua Marco Melgrati, “dovrebbe essere risolto una volta per tutte con un provvedimento autorizzativo che valga nel tempo, sempre, ogni qual volta si creino questi accumuli di materiale legnoso. Va sa se che gli operatori balneari, che sono tenuti per legge a rimuovere quanto arriva dal mare, devono separare il materiale legnoso dalla plastica, che va smaltita per le vie tradizionali in discarica. Dobbiamo registrare, dopo le voci di possibili inchieste giudiziarie, la presa di posizione del sindaco di Santa Margherita Ligure Roberto de Marchi che già lo scorso anno aveva autorizzato prima il prelievo del legname per utilizzarlo in stufe e forni e poi l’accensione di falò in spiaggia”.

“Considerato quanto avvenuto a Savona ho dato disposizione – spiega De Marchi – di accatastare il materiale in spiaggia e di lasciarvelo marcire. Pulire la spiaggia di materiale proveniente da altri territori, per noi ha un costo di 10.000 euro che non possiamo sostenere. Se la normativa impedisce di asportare il legname e di bruciarlo, non ci resta altra alternativa che lasciarlo in spiaggia. Del resto anche volessi firmare l’ordinanza, i funzionari si opporrebbero a fare altrettanto. Nessuno si espone ad una possibile denuncia”.

“Quindi ho presentato una interrogazione a risposta immediata (si fa per dire, perché le risposte arrivano dopo mesi…) per chiedere al Presidente Burlando e all’assessore all’Ambiente Briano se sia possibile attivare un protocollo tra Regione Liguria, Capitaneria di Porto e Comuni per consentire di bruciare sul posto questi detriti che arrivano dalle foci dei fiumi soprattutto, come sempre accade in questi casi, canne e legname, o di liberalizzare la possibilità dei cittadini di prelevarla, per realizzarne legna da ardere o per scopi ornamentali. E questo non una tantum, ma ogni volta che questo fenomeno si ripete, dopo forti piogge e altrettanto forti mareggiate”, conclude Melgrati.